Cade nel vuoto per oltre 10 metri: la vittima è Anchara Prakash

Il 31enne morto in cava a Nuvolera aveva origine indiane ma era residente nel Paese. Il decesso in ospedale a Gavardo
Anchara Prakash aveva 31 anni - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Anchara Prakash aveva 31 anni - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Ha messo un piede in fallo sul costone della coltivazione della cava di marmo e il balzo nel vuoto gli è costato la vita. È morto così ieri mattina a Nuvolento Anchara Prakash, un 31enne di origine indiana e da qualche tempo impegnato come lavoratore specializzato nella cava della «Marmi Castello» srl.

Il bacino estrattivo dove è accaduto l’infortunio mortale è situato sul territorio di Nuvolento; la sede dell’azienda è a Nuvolera, mentre la sede legale è a Paitone. L’accesso alla cava avviene da Serle: un crocevia di luoghi, quelli dove ha vissuto il 31enne indiano, residente a Nuvolera in via Sorzana, tutti caratterizzati dal saldo legame con il marmo e la pietra, la sua estrazione e la spedizione in tutto il mondo.

Stando alla ricostruzione dei fatti realizzata dai Carabinieri di Brescia, ieri mattina Ancara stava lavorando sulla bancata da cui si sarebbe distaccato a breve un grosso blocco, e dove una ruspa stava smassando del terriccio. Il compito dell’operaio 31enne era quello di seguire i lavori per verificare come eseguire poi le cavitazioni nella pietra viva che permettono il distacco del blocco dalla coltivazione.

La caduta

Per cause ancora da accertare da parte dei tecnici dell’Ats intervenuti sul posto, ad un certo punto l’operatore del grosso cingolato Hyundai non ha più visto il collega a fianco del mezzo. A quel punto è stato dato l’allarme: Anchara era riverso a terra una decina di metri più in basso. Evidentemente il 31enne, per rispettare la distanza di sicurezza dal mezzo operatore in funzione, si è avvicinato al bordo del cornicione, dove facilmente è scivolato a causa del fango generato dalle piogge dei giorni scorsi. Il frastuono della ruspa e dei cingoli di acciaio sulle scaglie di pietra ha coperto il grido dell’uomo che i colleghi hanno trovato a terra, ormai in arresto cardiaco e con evidenti traumi provocati dalla caduta per più di dieci metri.

Sul luogo dell'infortunio mortale - © www.giornaledibrescia.it
Sul luogo dell'infortunio mortale - © www.giornaledibrescia.it

Immediatamente sono scattati i soccorsi. L’operaio è stato sollevato dalla squadra di prima emergenza della cava e una volta stabilizzato, è stato trasportato verso il fondo valle in pickup lungo via delle Cave, piena di acqua e fango, resa impraticabile al transito di mezzi privi di trazione integrale. Nel frattempo, il 118 aveva inviato un’ambulanza e due auto medicalizzate, i cui equipaggi hanno preso in carico il giovane.

I soccorsi

Purtroppo, le sue condizioni sono parse immediatamente disperate: giunto al Pronto soccorso di Gavardo, l’uomo è stato accolto ormai in fin di vita. Dopo pochissimo tempo, il suo cuore ha cessato di battere. Immediato il cordoglio a Nuvolera, dove la notizia si è diffusa velocemente.

La società dove il 31enne lavorava, la «Marmi Castello», è una realtà estrattiva consolidata nel bacino estrattivo del Botticino. La proprietà indiana è giunta a Brescia nel 2002 e nel 2006 ha cominciato l’attività estrattiva non solo nel Bresciano. Dal 2013 ha acquistato la cava Marmi Castello, dove ieri è successa la tragedia. Il personale che lavora nell’impianto proviene in gran parte dall’India, da una regione dove sono diffusi i commerci internazionali di marmi. Anchara non ha familiari a Brescia; la salma è stata quindi affidata a un cugino.

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