Papa Francesco, le comunità religiose bresciane unite nel dolore

I rappresentanti di Chiese e confessioni di Brescia, dai musulmani ai sikh e fino ai buddisti, celebrano l’eredità del Pontefice, superando le differenze di credo
Papa Francesco col Grande Imam di al-Azhar Ahmad al-Tayyib - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Papa Francesco col Grande Imam di al-Azhar Ahmad al-Tayyib - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Fratelli nel dolore, oltre le differenze di credo e religione. È così per le comunità e le chiese che sul nostro territorio riuniscono fedeli che papa Francesco considerava con spirito di amicizia, dialogo e condivisione. Per questo sono stati numerosi i messaggi giunti ieri in Diocesi attraverso l’Ufficio per l’Ecumenismo e per il Dialogo interreligioso, diretto da don Roberto Ferranti. Altrettante le testimonianze che abbiamo raccolto fra quanti guardavano al Pontefice scomparso con grandissima stima e sincera ammirazione.

Valdesi

«Mi ha molto colpito il modo in cui è avvenuta la sua morte. Negli ultimi giorni il Papa ha vissuto in silenzio la sua malattia, scegliendo di lasciare un messaggio di vicinanza ai suoi fratelli e sorelle» ci dice Padre Dino Magrì, pastore della Chiesa Valdese di Brescia. «Ha presenziato ai riti pasquali, quasi a volersi accomiatare dai fedeli che sono stati oggetto della sua attenzione e della sua cura in questi anni di Pontificato». Ricorda il pastore: «L’ho incontrato quando ero in servizio a Napoli, insieme ad una delegazione di tutte le Chiese. In quell’occasione gli abbiamo lasciato in dono una croce ugonotta, che mi piace pensare abbia conservato. Non ho sempre condiviso le sue posizioni, ma non è mai venuta meno la mia stima per il suo essere schietto e non tirarsi mai indietro nel parlare e testimoniare».

Ortodossi

Si commuove al telefono padre George Timis, alla guida della Chiesa Ortodossa rumena di via Fiorentini: «Ho ricevuto la notizia da un fedele appena conclusa la santa liturgia e ho provato un grandissimo dispiacere» racconta con voce spezzata. «Non ho avuto la fortuna di incontrarlo - dice -, ma gli sono riconoscente per essere stato nostro amico. Ha fatto tanto per tutti noi. E sono certo che ora Dio Padre avrà cura di lui».

Padre Vladimir Zelinsky, presbitero della Comunità Ortodossa russa a Brescia, si concentra sull’eredità lasciata dal Pontefice e dal suo «messaggio di compassione e di umanità, soprattutto verso i sofferenti. Credo sia questo il suo testamento. Agiva sempre sopra le verità umane e per questo è stato anche criticato. Ma per lui l’unica verità era quella del Cristo sofferente e compassionevole. Ha trasmesso un grande messaggio di solidarietà e umanità, senza distinzione fra religioni. E ho anche apprezzato quella semplicità che è diventata cifra del suo pontificato. Ha vissuto da semplice e da semplice è morto: un grande testamento spirituale per tutti noi».

Islam

L’abbraccio col Grande Imam di al-Azhar Ahmad al-Tayyib e la firma del «Documento sulla Fratellanza Umana per la pace mondiale e la convivenza comune» hanno fatto la storia, segnando tappe che anche la comunità islamica di Brescia riconosce. «La notizia della sua morte ci ha profondamente colpiti» scrive il presidente Jamal Hemmadi. «Papa Francesco è stato per tutti – credenti e non credenti, cristiani e musulmani – un faro di pace, dialogo e umanità. La sua voce ha parlato al cuore del mondo con fermezza e compassione, promuovendo la fratellanza tra i popoli e la giustizia per gli ultimi. Il suo impegno per la pace, la solidarietà e il rispetto reciproco resterà una guida luminosa per le generazioni future. La sua scomparsa, avvenuta proprio in corrispondenza delle festività pasquali – tempo sacro per la cristianità, carico di significati di rinascita e speranza – rende il dolore ancora più profondo. In questo momento così delicato, ci stringiamo fraternamente attorno alla comunità cattolica tutta, condividendo il lutto ma anche la riflessione su quanto il suo esempio possa continuare a ispirare cammini di pace e riconciliazione».

«Con profondo e sincero sentimento di dolore, e nel massimo rispetto e cordoglio nei confronti di tutta la Chiesa cattolica, tutta la comunità islamica bresciana esprime le sue più sentite condoglianze per la scomparsa di Papa Francesco» aggiunge il presidente dei Centri Islamici di Brescia e Provincia Ahmed Sabour, che aggiunge: «Non possiamo inoltre esimerci, nel nostro piccolo, dal dare una testimonianza davanti a Dio Altissimo e alla storia umana: il dialogo interreligioso, da quando è stato eletto Papa Francesco, ha conosciuto una grande accelerazione e ha fatto enormi progressi».

Buddhisti

Si aggiunge l’Unione Buddhista Italiana, di cui fa parte il Centro della Via di Diamante di Brescia: «Con il suo instancabile impegno per il dialogo interreligioso, papa Francesco ha saputo tessere legami di rispetto, amicizia e collaborazione tra le diverse tradizioni spirituali del mondo. La sua voce, ferma e compassionevole, ha più volte richiamato l’umanità intera alla responsabilità verso il creato, alla giustizia sociale, alla pace e alla cura dei più fragili. La sua testimonianza di umiltà, di servizio e di apertura verso l’altro rimane per tutti noi fonte di ispirazione. In particolare, il suo costante invito a costruire ponti e non muri ha rappresentato un messaggio di speranza per il nostro tempo, segnato da divisioni e conflitti».

I sikh

Da Brescia, dove vive una delle comunità Sikh più grandi d’Europa, arriva un commosso messaggio di gratitudine al Pontefice che ha «sempre riconosciuto con affetto il servizio disinteressato dei Sikh, promuovendo una “cultura della tenerezza” tra cristiani e credenti di ogni fede, e riunendo popoli diversi per ricordarci che tutte le religioni sono vie per raggiungere Dio e costruire un mondo di armonia e solidarietà».

Sono le parole diffuse da Sandeep Singh, referente della popolosa comunità Sikh bresciana, che ha il suo ritrovo nel maestoso Gurdwara Singh Sabha di Flero. «Sua Santità era un uomo di fede, di umiltà e di immenso amore per l’umanità – scrivono i Sikh di papa Francesco –, che con il suo esempio ha saputo toccare e ispirare milioni di cuori in tutto il mondo. Le sue parole e il suo spirito resteranno per sempre vivi nei nostri cuori».

Il messaggio ai cattolici

Poi il messaggio rivolto ai cattolici: «Cari fratelli e sorelle in ogni angolo del mondo, con cuore colmo di rispetto e gratitudine, la nostra comunità Sikh si unisce nel ricordo di papa Francesco. Ricordiamo con affetto il suo messaggio in occasione della festa di Guru Nanak, quando ha celebrato il patrimonio spirituale dei Sikh e la bellezza dei nostri insegnamenti, riconoscendo che il dialogo tra le religioni è una via maestra per costruire la pace globale. Papa Francesco ha vissuto pienamente lo spirito di “Fratelli Tutti” con le sue parole e i suoi gesti, invitandoci a costruire ponti anziché muri, e ad avanzare insieme nel servizio verso il prossimo».

«La Comunità Sikh – si conclude il lungo messaggio inviato anche alla Diocesi di Brescia – lo saluta con amore e gratitudine come un vero servitore di Dio, che ha saputo diffondere nel mondo un messaggio di pace, comprensione e rispetto per ogni religione, vedendo in ciascuna un cammino per incontrare l’Unico Creatore. Il suo esempio di umiltà, amore universale e fratellanza continuerà a guidarci nel costruire un futuro di armonia e solidarietà per tutti».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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