Montichiari, calci e pugni ai poliziotti: arrestati per spaccio

Quando si sono trovati davanti i poliziotti, uno dei due ha iniziato a colpirli con calci e pugni, mentre l'altro, seduto in auto sul sedile del passeggero, si è messo al volante cercando di scappare e investire gli agenti schiacciandoli contro il guardrail: in manette per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale sono finiti due uomini di 31 e 39 anni.
Una reazione dettata dal fatto che in auto i due nascondevano un etto di cocaina, suddivisi in due involucri, e 1.200 euro in contanti. È successo nei giorni scorsi a Montichiari, in un distributore di benzina sulla Sp236. È qui che gli agenti del Commissariato di Desenzano si erano appostati per un servizio contro lo spaccio di droga.
I poliziotti hanno subito attenzionato l'auto con a bordo i due uomini, entrambi di nazionalità marocchina, perché procedeva molto lentamente. Quando si sono fermati nel parcheggio del distributore – segnalato come luogo di spaccio – uno dei due è sceso prendendo qualcosa dal vano motore. Ed è proprio questo dettaglio che ha portato gli agenti a entrare in azione, dando vita alla violenta reazione dei due. I due, arrestati per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e spaccio di droga, sono stati portati in carcere e messi a disposizione dell'autorità giudiziaria.
Le misure
Il questore Paolo Sartori, in considerazione della gravità di quanto accaduto ha adottato nei confronti del 39enne, residente a Lecco e con precedenti per droga, la misura del foglio di via obbligatorio con conseguente divieto di ritorno a Montichiari per i prossimi 4 anni. In caso di violazione del provvedimento, l'uomo potrà essere condannato sino a 1 anno e mezzo di reclusione e alla multa di 10mila uro. La sua posizione è stata inoltre segnalata alla Questura di Lecco ai fini della revoca del permesso di soggiorno e della conseguente sua espulsione.
Nei confronti del 31enne, incensurato e senza fissa dimora, invece, il questore ha disposto la revoca del permesso di soggiorno, in modo da poter in seguito procedere alla sua espulsione dall’Italia con accompagnamento coattivo nel Paese di provenienza.
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