Milioni sotterrati in giardino, i coniugi di Gussago liberati dal gip di Vicenza

Roberto Venditti ha infatti revocato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Giuliano Rossini e Silvia Fornari finiti in un’inchiesta veneta dopo essere già stati condannati a Brescia
Il terreno dove erano stati nascosti i milioni a Gussago - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
Il terreno dove erano stati nascosti i milioni a Gussago - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
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Gli ultimi due anni li hanno trascorsi più in arresto che liberi. Ma questa volta lui non doveva finire in carcere e lei non ai domiciliari. Lo ha stabilito il gip di Vicenza Roberto Venditti che ha revocato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Giuliano Rossini e Silvia Fornari, i coniugi di Gussago finiti in un’inchiesta veneta dopo essere già stati condannati a Brescia a quattro anni di reclusione per aver nascosto al Fisco, e sotterrati nel giardino di casa, 15 milioni di euro.

Di fatto i pm di Vicenza hanno contestato ai Rossini, ed altri coindagati, gli stessi reati per la stessa organizzazione criminale, già messi sotto i riflettori dai magistrati bresciani. «I fatti contestati nel procedimento bresciano costituiscono temporalmente la fase antecedente dell’attività del sodalizio criminoso rispetto a quelli oggetto di indagine da parte della Guardia di Finanza di Vicenza e sotto il profilo strutturale il presupposto delle condotte di riciclaggio oggetto della grande maggioranza delle imputazioni vicentine, trattandosi dei delitti fiscali dei quali l’attività di riciclaggio rappresentava la fase successiva, finalizzata alla restituzione del denaro erogato dalle società che si avvalevano delle fatture per operazioni oggettivamente inesistenti» scrive il gip.

Giuliano Rossini è in carcere dal 7 settembre 2022 ed è ormai pronto, essendoci già la pronuncia della Cassazione, ad espiare la pena definitiva. «Ne consegue che la possibilità di ritenere sussistenti le esigenze cautelari a carico del Rossini presuppone la prova che, ormai smantellata l’associazione criminosa, egli sia ancora in grado di commettere reati analoghi a quelli oggetto della precedente contestazione» la tesi del gip di Vicenza che aggiunge: «Appare evidente che: l’attività del sodalizio criminoso cessava a settembre 2022 con l’applicazione delle misure cautelari. Che le possibili reiterazioni di condotte illecite successive a tale data, ipotizzate nell’indagine vicentina in forza di accertamenti bancari e alcuni appostamenti, riguardano soggetti diversi da Rossini. Che le esigenze cautelari rappresentate nell’ordinanza di Vicenza prima di avere conoscenza degli atti del procedimento bresciano sono, con ogni evidenza, del tutto obliterate per l’ininterrotto stato detentivo dell’indagato da settembre 2022».

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