Maria Bianca e Morelone: le pesche più buone sono dell’azienda Rossini

Profumo di frutta matura, colori d’estate e un appuntamento imperdibile per la comunità: si è chiusa ieri sera, con un applauditissimo spettacolo pirotecnico tornato dopo quindici anni di assenza, la 40esima Festa delle Pesche di Collebeato.
Edizione speciale
Un’edizione speciale, che ha celebrato la longevità della kermesse e il trentesimo compleanno della Pro loco guidata da Damiano Raccagni, cuore organizzativo della manifestazione insieme a un centinaio di volontari e all’Amministrazione comunale. Otto i produttori locali che hanno portato in gara, ieri mattina sotto il porticato di Palazzo Martinengo come da tradizione, 27 cestini in tutto – 20 di pesche e 7 di nettarine – con una significativa presenza di varietà antiche, segnale incoraggiante per la tutela della biodiversità e delle tradizioni colturali del territorio.
Giuria e premiati
Come al solito la giuria è stata presieduta dall’agronomo Alessio Giacopini, esperto e appassionato che ogni anno sa dare un tocco in più alla competizione narrando aneddoti sul mondo peschicolo e offrendo ai partecipanti nozioni e curiosità.
A spuntarla tra le pesche è stata l’azienda agricola Rossini, che ha conquistato i primi due gradini del podio con le qualità Morelone e Maria Bianca, seguita dall’azienda agricola Casa Pedrini con la Glow Heaven. Nella categoria nettarine doppietta dell’azienda agricola Le Campane dei fratelli Rocco con le varietà Ali Top e Romagna Big, davanti alla Big Top di Bruno Castrezzati.
Grande partecipazione anche alla gara del miglior dolce alla pesca svoltasi al centro civico La Porta del parco, con 16 concorrenti in campo. I dolci, curati con attenzione e ben presentati, hanno messo alla prova la giuria: a trionfare è stata Giovanna Perini, seguita da Stefania Clamer e Michela Zanetti.

Memoria
Non sono mancati momenti legati alla memoria locale: la manifestazione si inserisce, infatti, nel programma di iniziative promosse nell’ambito del progetto culturale «Fratello Platano - Memoria e futuro dei Piantù di Collebeato» curato da Massimo Lanzini, che punta a mantenere vivo il ricordo dei due «Piantù» fuori da Villa Mazzola Panciera.
I platani secolari, punto di ritrovo e di memorie per i collebeatesi, sono stati recentemente sostituiti da due esemplari giovani dopo che il maltempo li aveva fatti schiantare a terra. Anche i «Piantù» sono dei simboli per la comunità: entrambi rimandano a un’epoca ormai passata ma ancora molto viva nella memoria collettiva.
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