Cellatica piange il 16enne Marco Calvi, morto in sella alla sua Vespa

Sulla strada resta uno zainetto nero, una felpa grigia e un paio di scarpe da ginnastica. Accanto, sotto un telo dorato, c’è il corpo senza vita di un ragazzo che ha compiuto 16 anni da un mese. Suo padre è arrivato poco dopo lo schianto. Era a casa, la famiglia abita a poche centinaia di metri. Gli agenti della Stradale, con tutte le cautele del caso, ma come prevede la norma, alzano il telo e l’uomo annuisce con la testa. Ha ufficialmente riconosciuto, steso sulla strada, il corpo senza vita di suo figlio, morto in un incidente stradale mentre andava in palestra in una tiepida mattinata di fine luglio. Tutto è successo in un attimo e ha segnato per sempre la storia di una famiglia.
Fuori casa
L’ennesima tragedia della strada nella nostra provincia si è consumata ieri mattina poco dopo le 10. Marco Calvi, 16 anni, era in sella alla sua Vespa 50 e dalla casa di famiglia di via Stella stava scendendo verso Cellatica per andare in palestra, percorrendo via Campiani.
Quello che gli è accaduto, la sequenza dei fatti, è stato registrato dalle telecamere di sicurezza di una villa che ha il giardino che si affaccia sulla strada. Non ci sono spiegazioni accettabili. Solo quello che gli occhi elettronici hanno catturato. La Vespa, che non incrocia altri veicoli o persone, procede in discesa sulla via, la traiettoria si allarga uscendo dalla curva e Marco finisce violentemente contro un lampione. Il palo di metallo scava la sua impronta nello scudo anteriore del ciclomotore, il ragazzo sbatte violentemente la testa e anche se indossa il casco per lui è purtroppo il punto di non ritorno.
Un impatto devastante, che lascia il ragazzo a terra esanime. Una manciata di secondi dopo sopraggiunge un’altra persona in moto, vede il ragazzo a terra e si ferma per provare a capire cosa sia accaduto. È lui a lanciare l’allarme al numero unico e mettere in moto la macchina dei soccorsi, che sono tempestivi. Purtroppo non c’è stato nulla da fare. Le ferite che ha riportato nello schianto sono state troppo gravi. Medici e infermieri hanno tentato per oltre 30 minuti tutte le manovre di rianimazione possibili, ma purtroppo senza esito.
Per i necessario rilievi di legge è intervenuta la Polizia Stradale con pattuglie da Brescia e Desenzano. Dopo aver accertato che non c’è stato il coinvolgimento di altre persone, in accordo con il magistrato di turno, la salma è stata restituita alla famiglia.
L’addio a Marco
La camera ardente è stata allestita all’obitorio dell’ospedale Civile, funerali domani, giovedì, alle 10 nella chiesa di San Giorgio a Cellatica. Aveva compiuto da poco più di un mese 16 anni, festeggiati nella sua casa immersa nelle colline tra Cellatica, Gussago e Concesio circondato dall’affetto della sua famiglia e dei tanti amici che oggi, increduli, lo piangono.
Ieri il tragico incidente ha strappato alla vita Marco Giovanni Calvi e trascinato in uno oscuro dolore papà Valerio, mamma Mascia, il fratello maggiore Francesco di 20 anni. Con quest’ultimo, Marco, condivideva l’amore per lo sci, una passione nata in famiglia e coltivata per anni sulle piste di Ponte di Legno, dove entrambi gareggiavano come agonisti nella discesa libera. Papà Valerio, consulente aziendale, è persona stimata per l’umanità e la disponibilità; la mamma, general manager, è molto apprezzata nel suo ambito professionale. Una coppia dedita alla crescita dei figli, che condividevano una grande passione: lo sport.
Se l’inverno era dedicato alla neve, d’estate era il momento dei motori. Le due ruote erano per Marco un’emozione: la sua Vespa, su cui spesso si faceva ritrarre nei video pubblicati su TikTok, era parte della sua quotidianità. Frequentava il secondo anno dell’Istituto Marco Polo, in città. Chi lo incontrava parla di lui come di un ragazzo educato, sportivo, con tanta voglia di vivere.
Gli amici
A ricordarlo, in queste ore, sono anche gli amici di famiglia: «Era un ragazzo solare, sempre sorridente, generoso, attaccatissimo ai suoi. Aveva un carattere buono, gli si voleva bene subito. Era un bravissimo sciatore, un ragazzo sportivo, dolce». Una persona dal carattere «aperto e gentile – aggiunge chi lo conosce –. Sempre disponibile, con tanti amici. Siamo tutti sconvolti e vicini alla famiglia. Questa notizia lascia un vuoto enorme». Un vuoto che lascia sgomenti e che ammutolisce l’intera comunità.
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