Si indaga sulla vita della maestra morta al Civile

L’appartamento in cui viveva, in una traversa di via Garibaldi, è chiuso. I vicini dicono solo «la signora non c’è, non la vediamo da qualche giorno». Tocca alla Squadra Mobile della Questura fare chiarezza sulle ultime ore di vita di Carmela Girasole, la maestra di 45 anni, insegnante alla scuola Ugolini di via Repubblica Argentina, morta tra martedì e mercoledì all’ospedale Civile di Brescia per quello che è stato definito, in prima istanza, un probabile aneurisma.
Sarà infatti l’autopsia, disposta dal sostituto procuratore Francesco Carlo Milanesi, ad accertare come sia esattamente sopraggiunto il decesso. Secondo quanto ricostruito fino ad ora dalla Polizia la donna sarebbe arrivata in Pronto soccorso martedì sera, accompagnata dal fidanzato, dopo una caduta dalle scale della palazzina in cui viveva in centro storico.
Il suo nome però non è nuovo per l’ospedale cittadino e le circostanze del decesso, non del tutto chiare, hanno spinto il personale medico a segnalare l’accaduto alla Polizia che ha allertato la Procura della Repubblica.
Nell’attesa che, all’inizio della prossima settimana, venga eseguito l’esame autoptico, sono state acquisite tutte le cartelle cliniche dei precedenti accessi al Pronto soccorso della donna. La Mobile è anche impegnata a ricostruire nel dettaglio come Carmela Girasole abbia passato gli ultimi giorni, cosa abbia fatto, con chi si sia vista, cercando riscontri alle indicazioni raccolte dal personale sanitario.
Le colleghe, sconvolte per l’improvvisa scomparsa, hanno raccontato degli improvvisi malori della maestra Girasole e di diversi accessi al Pronto soccorso.
L’obiettivo delle indagini è capire se qualche episodio dei giorni precedenti, magari di natura traumatica, abbia condizionato l’accaduto.
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