L’organo di Gardone diventa «hi-tech» e può suonare senza organista

Barbara Fenotti
Restauro futuristico per lo strumento Tamburini-Inzoli ospitato nella chiesa dedicata a San Marco Evangelista
L'organo Tamburini-Inzoli - © www.giornaledibrescia.it
L'organo Tamburini-Inzoli - © www.giornaledibrescia.it
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La chiesa, per sua stessa natura, è un luogo di raccoglimento dove il tempo ha uno scorrere tutto suo e, all’apparenza, è quasi come se si fosse fermato. Fa quindi un certo effetto apprendere che l’organo Tamburini-Inzoli della chiesa prepositurale San Marco Evangelista di Gardone, inaugurato ieri dopo un corposo restauro, è stato proiettato nel futuro grazie all’installazione di ingressi e uscite midi, di una scheda di rete wifi e la possibilità tramite app di collegarsi da remoto e registrare in formato midi. Addirittura è in grado di suonare le registrazioni dalla consolle senza la presenza dell’organista.

Tutti «miracoli» dell’hi-tech che consentiranno una migliore resa del suono anche grazie alle migliorie apportate allo strumento in sede di restauro.

Inaugurazione

Ieri l’inaugurazione si è aperta con la messa concelebrata dal parroco don Piero Minelli e dal vicario generale della diocesi di Brescia, monsignor Gaetano Fontana, ed è proseguita con il concerto tenuto dal maestro Fausto Caporali, organista concertista e titolare dell’organo del Duomo di Cremona. «Tradizione e innovazione sono i concetti che hanno contraddistinto questo lavoro - ha spiegato l’organista Enrico Sandrini -, eseguito da parte della casa organaria del maestro organaro Saverio Tamburini e dei suoi collaboratori».

Maestoso

L’organo gardonese, uno dei più grandi e maestosi dell’intero Bresciano, ha assunto una nuova accordatura e il repertorio che si può affrontare ora con questo strumento è completo: da Frescobaldi a Messiaen, passando da Bach fino ai compositori per organo romantici francesi, italiani e tedeschi. Voluto e realizzato grazie alla volontà di monsignor Giuseppe Borra, fu inaugurato nel 1982.

Uno strumento simile ha bisogno di essere ben custodito: le manutenzioni ordinarie devono essere fatte almeno una volta l’anno, mentre quelle straordinarie ogni dieci.

Nuovo aspetto

L’ultimo lavoro di questo tipo fu realizzato nel 2004: urgeva, quindi, intervenire. Dopo aver consultato diversi progetti di manutenzione, la scelta è ricaduta sulla ditta Tamburini Saverio di Pianengo di Crema.

Ieri chi era presente al concerto ha potuto ascoltare il risultato dell’intervento sull’organo, in possesso di 59 registri e 3.987 canne e dotato di una facciata dal nuovo aspetto con canne imponenti e con la caratteristica presenza delle Chamade (canne orizzontali di stile barocco francese). Ampliati anche i registri sonori, è stata inoltre installata una nuova consolle di tipo elettronico.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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