Caso Singh, il consigliere non può essere espulso da Brescia Civica

Regolamento e Statuto comunali non prevedono questa possibilità. La lista può soltanto creare un nuovo gruppo: la decisione non oltre il 22 aprile
Il consigliere Balwinder Singh è indagato per maltrattamenti - © www.giornaledibrescia.it
Il consigliere Balwinder Singh è indagato per maltrattamenti - © www.giornaledibrescia.it
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Se vuole può uscire dal gruppo, ma il gruppo non può cacciarlo. In sostanza, davanti a sé ha tre strade: dimettersi (come auspicato da quelli che fino a una manciata di giorni fa erano i suoi colleghi politici), restare esattamente dov’è (ossia in Brescia Civica, già Civica per Rolfi sindaco), oppure creare una nuova compagine (il gruppo Misto) e attendere. Di fatto, comunque, l’unico che davvero può decidere (condizionando a cascata tutti gli altri) è lui: Balwinder Singh, 49 anni e 233 voti personali che gli hanno consentito nel 2023 di guadagnare un posto in Loggia, tra i banchi del centrodestra.

Le accuse

Il consigliere comunale è indagato insieme alla moglie con accuse pesantissime: maltrattamenti sulle figlie, a cui sarebbe stato impedito di vivere all’occidentale ponendole «in uno stato di umiliazione e vessazione incompatibili con le normali condizioni dell’esistenza». Fino a ieri sera, nonostante gli appelli dei colleghi, non ha dato alcun cenno di volersi dimettere. E se sceglierà di non farlo, nessuno (neppure il suo gruppo) potrà espellerlo.

Le norme

Come funziona in questi casi? Per capirlo, bisogna basarsi su quanto stabilito nel Tuel (il Testo unico degli enti locali) e sul parere rilasciato nel 2020 direttamente dal Ministero dell’Interno. Il dipartimento Affari interni e territoriali, interrogato in modo specifico sull’espulsione di un consigliere da un gruppo consiliare, chiarisce infatti che «la materia è interamente demandata allo statuto ed al regolamento sul funzionamento del Consiglio», perché «è in tale ambito che dovrebbero trovare adeguata soluzione le relative problematiche applicative». Tradotto: ci si comporta a seconda di quanto stabilito da Regolamento e Statuto locali. Che cosa prevedono quelli di Brescia per questi casi? Nulla. Non è contemplata da nessuna parte l’espulsione di una persona eletta da un gruppo consiliare.

Lo scenario

Palazzo Loggia, sede del Consiglio comunale - © www.giornaledibrescia.it
Palazzo Loggia, sede del Consiglio comunale - © www.giornaledibrescia.it

Che succederà quindi se Singh dovesse decidere non solo di non dimettersi, ma anche di non creare un Gruppo Misto e di rimanere dunque dove si trova ora? L’opzione degli altri componenti di Brescia Civica, ossia Massimiliano Battagliala e Giovanni Viviani, è una sola e ha del paradossale. In sostanza, dovrebbero lasciare loro il gruppo, creandone uno nuovo. Questo implicherebbe però «regalare» a Singh il nome e il logo della compagine consiliare, che è frutto di un lavoro sul territorio scaturito in un movimento. Ma c’è un paradosso nel paradosso: sarebbero infatti a quel punto Battagliola e Viviani a finire nel Gruppo Misto. Perché – l’art.18, al comma 2 lo esplicita chiaramente – «i consiglieri comunali possono costituire gruppi non corrispondenti alle liste elettorali nelle quali sono stati eletti, purché tali gruppi risultino composti da almeno tre membri». E senza Singh e con il ritorno di Fabio Rolfi nella sua «casa madre» (la Lega), Brescia Civica avrebbe solo due consiglieri.

Entro il 22 aprile

Nel frattempo, Battagliola è ancora in attesa che Singh comunichi la sua decisione: «Si è preso del tempo per riflettere, ma noi andiamo avanti senza di lui: non intendiamo più averlo nel nostro gruppo civico» conferma il capogruppo. Che aggiunge: «Noi auspichiamo le sue dimissioni non perché pensiamo che sia colpevole, ma perché riteniamo che debba concentrarsi su questo percorso giudiziario delicato, è una questione di senso di responsabilità. Senza contare che è venuto meno il rapporto di fiducia, dato che non sapevamo nulla dell’indagine. Per il momento Singh non ha ascoltato questi consigli né si è ancora dimesso: aspettiamo che decida». In eterno? No: «Entro la prossima conferenza capigruppo (il 18 o il 22 aprile) dovrà essere fatta una scelta». Da parte di Singh o, a questo punto, da parte di Brescia Civica.

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