L’appello di medici e infermieri bresciani: «Curiamo i bimbi di Gaza qui»

La Redazione Web
Gli ordini delle professioni sanitarie si appellano alla Regione e al governo: «Le cure sono spesso impossibili da erogare in questo scenario disastroso, portiamoli in Italia»
Bambini palestinesi sfollati a Deir Al Balah, al centro della Striscia di Gaza - Foto Mohamed Saber Epa © www.giornaledibrescia.it
Bambini palestinesi sfollati a Deir Al Balah, al centro della Striscia di Gaza - Foto Mohamed Saber Epa © www.giornaledibrescia.it
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Nella Striscia di Gaza per la popolazione civile palestinese assediata dall’esercito israeliano trovare cibo, acqua potabile e assistenza medica è un’impresa sempre più difficile. Per questa ragione la sanità bresciana lancia un appello e chiede «alle istituzioni nazionali e della nostra Regione di attuare ogni possibile strategia per ridurre sofferenza e morte dei bambini di Gaza dando loro la possibilità di essere curati in Italia».

L’appello è firmato da tutti. Lo ha redatto il consiglio direttivo dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Brescia, e lo hanno sottoscritto anche gli Ordini delle Professioni Infermieristiche, della Professione di Ostetrica, dei Farmacisti, dei Fisioterapisti, dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle Professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione della Provincia di Brescia

I professionisti della sanità denunciano la drammaticità della situazione umanitaria e sanitaria di Gaza a causa della guerra in corso: «Mancanza di cibo e di acqua potabile, ospedali distrutti o in grave difficoltà operativa, medici e infermieri uccisi, condizioni igieniche che facilitano la diffusione di malattie infettive – scrivono nel testo –. La conta dei morti si allunga quotidianamente (già superati i 25.000). La maggioranza civili di cui almeno 9000 bambini. Molti i bambini che hanno necessità di cure ospedaliere, dai neonati prematuri ai feriti, ai malati gravi. Cure spesso impossibili da erogare in questo scenario disastroso, con ulteriori perdite di vite salvabili».

Ecco quindi che l’appello di medici e operatori sanitari alle istituzioni parte innanzitutto dall’obiettivo deontologico che è «la salvaguardia della salute e della vita». Già l’istituto Gaslini e altri ospedali pediatrici sono attivi su questo fronte, con il coordinamento del ministero della Salute. «Ogni sforzo va fatto a livello locale e nazionale per ampliare quanto più possibile questa rete di soccorso» conclude l’appello.

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