Laboratorio Brescia, Campus edilizia entra in squadra

Fondazione Campus edilizia si aggiunge ai soggetti che compongono il «Laboratorio Brescia2050», costituito dall’Amministrazione per redigere l’Agenda Urbana Brescia2050, «documento strategico» che dovrebbe «definire le linee guida per lo sviluppo sostenibile della città del futuro».
La Fondazione, che ha tra i suoi soci fondatori il Comune, l’Associazione nazionale costruttori edili e Confindustria Brescia, si è aggiudicata la manifestazione di interesse indetta dall’Amministrazione per trovare enti del terzo settore disponibili a ideare insieme le attività della seconda parte del percorso di redazione dell’Agenda. L’obiettivo, ha detto l’assessora all’Urbanistica, Michela Tiboni, è sottoporre il testo al Consiglio comunale «entro la fine del 2025».

Dimensione professionale ed economica
La prima parte del percorso, cominciata a inizio anno, ha compreso anche la compilazione di cartoline con domande sul futuro della città che hanno raccolto 3300 risposte. Ora comincia la seconda fase, in cui entra in gioco la Fondazione Campus: suoi ambiti di lavoro, con apposite analisi, saranno demografia, economia, situazione abitativa, mondo produttivo e percezione esterna della città. «Si occuperà della dimensione professionale ed economica della città – ha spiegato Tiboni –. L’idea è di mettere i dati raccolti a disposizione dei soggetti con cui interloquiremo».
Una prima analisi, sul contesto urbano, si concentrerà su demografia, andamento dell’economia bresciana negli anni Duemila, costruzioni, mercato immobiliare, imprese e qualità della vita. Al settore immobiliare e alla domanda abitativa sarà dedicata un’analisi a sé su utilizzi reali, stato di conservazione degli immobili, efficienza energetica, classificazione sismica e tipologie edilizie. Ci saranno poi uno studio sulla domanda e l’offerta abitativa in città tra il 2019 e il 2024 e uno sui modelli di housing sociale nelle città italiane per capire se replicarli a Brescia.
Prospettive
La Fondazione analizzerà anche l’andamento delle filiere produttive: «Un tassello che mancava nell’ambito del pgt vigente, costituirò un contributo fondamentale anche nel lavoro per il nuovo piano di governo del territorio», ha ricordato Tiboni. Altre missioni sono l’organizzazione di incontri con stakeholder cittadini e una ricerca sulla percezione di Brescia da parte dei non bresciani, con ricerche online e sondaggi. Le attività, del costo di 90mila euro, sono finanziate con propri fondi dalla fondazione.
«Abbiamo partner che ci aiutano ad avere questa visione globale, come A2A, Confindustria, Camera di Commercio, le due università, la Provincia e la Comunità montana della Val Trompia», ha detto il presidente della Fondazione Campus edilizia, Massimo Deldossi. Si conta, ha aggiunto, di presentare i dati raccolti «a fine settembre». Con la Fondazione fanno parte del Laboratorio Brescia2050 anche l’Ufficio di piano del Comune, l’Urban center e il Tavolo di coordinamento dei settori comunali. «Crescere e svilupparsi è l’obiettivo che ci siamo dati insieme, pubblico e privato – ha detto la sindaca Laura Castelletti –. Come città oggi non dobbiamo solo mantenere la buona posizione che abbiamo nella qualità della vita, ma trasformare Brescia perché possa rispondere alle necessità di chi la abiterà».
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