La Santissima di Gussago nel 2026 con visite, cultura e traguardi

Un nuovo anno pronto ad accogliere il pubblico con aperture mensili, iniziative culturali e risultati di rilievo anche a livello nazionale
Da circa un anno è tornata visitabile dal pubblico
Da circa un anno è tornata visitabile dal pubblico
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È stato un 2025 intenso, partecipato e carico di significati per il complesso della Santissima di Gussago, tornato da poco più di un anno ad aprirsi regolarmente al pubblico dopo un lungo periodo di chiusura.

Il programma

Ogni prima domenica del mese, il cancello della Santissima si è spalancato a visitatori e appassionati, una partecipazione gioiosa e interessata per uno dei simboli più forti del territorio.

Un appuntamento che si rinnoverà domenica 4 gennaio con la prima iniziativa dell’anno nuovo. Il percorso fatto di visite guidate, eventi culturali e momenti di condivisione hanno progressivamente allargato il bacino di interesse ben oltre i confini comunali.

«Oltre alla visita guidata canonica con i volontari o con il professor Agostino Dellafiore – spiega Giancarlo Marchina dell’associazione Santissima nel cuore – durante questo 2025 ricco di eventi abbiamo accompagnato le persone anche nella parte ancora a rudere, raccontando fatti recenti, curiosità e aneddoti. Una partecipazione che, passo dopo passo, si è estesa alla provincia e fuori provincia, con presenze anche da fuori regione».

Un luogo ritrovato

Tra i momenti più significativi dell’anno, il ritorno della Pasquetta alla Santissima, dopo cinque anni di stop forzato tra pandemia e lavori di restauro, e il prestigioso risultato del concorso «I luoghi del cuore» del Fai: con 11.821 voti la Santissima si è classificata 32ª a livello nazionale, quinta in Lombardia e prima in provincia di Brescia.

Il 2025 ha visto anche la presentazione di due importanti pubblicazioni: l’albo illustrato Isola tra le nuvole, nato dal lavoro delle classi quinte di Gussago, e il volume scientifico La Santissima dal passato al futuro, che raccoglie studi e scoperte emerse durante i restauri, dalle sepolture antiche ai resti preistorici.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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