La questione demografica: un convegno per fare il punto

Barbara Fenotti
In programma sabato 2 marzo a partire dalle 10 all’auditorium Capretti di Brescia
Alla presentazione del convegno: da sinistra Rossini, Chiarini, Curti e Sutera - © www.giornaledibrescia.it
Alla presentazione del convegno: da sinistra Rossini, Chiarini, Curti e Sutera - © www.giornaledibrescia.it
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I Rotary Club Rodengo Abbazia, RC Brescia Franciacorta Oglio, RC Brescia Capitolium, RC Cortefranca-Rovato e RC Lovere Iseo Breno del Gruppo Brixia - Distretto Rotary 2050 promuovono il convegno pubblico «La situazione demografica in Italia: effetti economici e sociali» in programma sabato 2 marzo a partire dalle 10 nell’auditorium Capretti di via Brigida Avogadro 23, in città.

La questione demografica

«La motivazione che sta alla base dell’organizzazione di questa iniziativa è da ricercarsi nella volontà di porre l’accento sulla questione demografica, che ormai da decenni rappresenta un problema economico-sociale in Italia e in Europa» spiega Alessandro Chiarini, presidente del Rotary Club Rodengo-Abbazia. Quali sono le ragioni che ci hanno portato a una situazione come quella odierna? Quale sarà il nostro futuro e quello dei nostri figli? Sono alcune delle domande alle quali si cercherà di dare una risposta nel corso del convegno, che sarà diviso in due parti: la prima concentrerà su questi temi attraverso le riflessioni di relatori esperti quali Gigi De Palo, già presidente del Forum delle Famiglie e presidente della Fondazione per la natalità, Alessandro Rosina, professore ordinario di Demografia e Statistica sociale nella facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Milano e Matteo Rizzolli professore associato di Politica economica alla Lumsa University.

Le conseguenze dell’inverno demografico

«Il Rotary international, da sempre attento alle problematiche civili e sociali che investono la vita di ciascuno di noi, punta l’attenzione sul tema da più parti denunciato del crollo della natalità - osserva Nino Sutera, consigliere nazionale del Forum delle famiglie -. La questione demografica investe quasi tutti i Paesi dell’occidente o occidentalizzati come il Giappone e la Corea: il tema, quindi, riguarda tutti, sia come Paesi che come singoli cittadini. L’Italia spicca purtroppo per il record negativo in relazione agli investimenti rispetto al Pil in interventi a sostegno della natalità, con il grave rischio che il fenomeno diventi irreversibile con squilibri sia economici, sia sociali. Fra cinque anni vedremo le prime conseguenze negative di quello che gli studiosi definiscono ormai l’inverno demografico per poi, fra 10 anni, toccare concretamente le conseguenze negative e ci renderemo conto dei danni che potrebbero pagare soprattutto i soggetti più fragili».

Eurostat sostiene che la popolazione dell'Ue aumenterà fino a un picco di 453 milioni di persone intorno al 2026 ma, successivamente, scenderà in maniera graduale a 419 milioni di persone entro il 2100.

L’invecchiamento

«La popolazione invecchia e diminuisce: ci avviamo quindi verso una società longeva, con un progressivo invecchiamento della stessa popolazione anziana - afferma Paolo Curti presidente del Rotary Cortefranca - Rovato -. Per questo assistiamo all’aumento della spesa sanitaria che aumenta più del PIL. La quota della popolazione in età lavorativa diminuisce, mentre le persone che hanno superato l’età lavorativa rappresenteranno una quota crescente della popolazione totale. L'aumento della spesa sociale connessa all'invecchiamento della popolazione, sotto forma di pensioni, assistenza sanitaria e assistenza sociale pubblica e privata, potrebbe comportare un onere maggiore per la popolazione in età lavorativa. Dalla diminuzione della natalità conseguono pochi ingressi nel mondo del lavoro. La riduzione della popolazione giovane produce crisi di produzione e di ricchezza. Per far fronte al costante calo della natalità in Italia si accenna al contributo degli stranieri, ma nonostante questo pari all'8,7%, l'Italia perde popolazione, invecchia e per la prima volta scende sotto i 59 milioni di residenti».

La situazione a Brescia

A Brescia qual è la situazione? Quali sono gli effetti economici e sociali nel nostro territorio? E ancora, quali sono le misure che possono essere concretamente realizzate per contrastare questo fenomeno?

A queste domande risponderanno, nella seconda parte dell’incontro al via attorno alle 11, alcuni esponenti del mondo economico, scolastico e politico di Brescia: il presidente del Consiglio comunale di Brescia Roberto Rossini, il quale afferma che «l'Amministrazione comunale cittadina è molto attenta al tema della famiglia»; Federica di Cosimo dell’ufficio Scolastico provinciale di Brescia; e i presidenti di Confartigianato Unione di Brescia, Eugenio Massetti e di Confapi Brescia Pierluigi Cordua.

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