La protesta degli agricoltori incassa il sostegno della commissione regionale e di Fratelli d’Italia

Dito puntanto contro la politica di Bruxelles, «diretta troppo verso l’aspetto ambientale e non su quello agricolo
I trattori degli agricoltori in protesta arrivano in piazza Paolo VI e sotto il Broletto martedì 6 febbraio 2024
I trattori degli agricoltori in protesta arrivano in piazza Paolo VI e sotto il Broletto martedì 6 febbraio 2024
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Hanno incassato il pieno sostegno della VIII commissione Agricoltura di Regione Lombardia e dell’intero gruppo di Fratelli d’Italia. Al termine dell’audizione con gli agricoltori bresciani e milanesi che da otto giorni sono in presidio permanente per protestare contro la Pac, la politica agricola comune, e chiedere il giusto riconoscimento dei loro prodotti, Carlo Bravo, vicepresidente della commissione, ha assicurato l’appoggio alla loro «battaglia di legalità ancor prima che di settore. Il nostro secolare patrimonio rurale, produttivo di eccellenza e le tante aziende di trasformazione non devono subire le concorrenze di altri Paesi, che non detengono le nostre stesse qualità, certificazioni produttive, di filiera, standard di sicurezza e sostenibilità», ha detto Bravo.

I rappresentanti dei presidi degli agricoltori milanese e bresciano hanno sollevato quindi le principali criticità dalla scarsa remunerazione ai prodotti ai costi alti di gestione, dai pagamenti della Pac ai danni dalla fauna selvatica e peste suina, dagli eco-schemi agli alti prezzi degli affitti sino alla gestione idrica e dei pozzi oltre ai vincoli del green deal europeo: «Lo Stato qui siete voi e siamo qui in presidio da dieci giorni, non è facile, noi siam capaci di coltivare terra e allevare animali, abbiamo creato confusione sì, ma non creiamo problemi. Dobbiamo resistere, non siamo contro il Governo, la Regione e le sigle sindacali, ma dobbiamo tronare nelle nostre aziende con delle risposte».

Da politica locale e agricoltori, il dito è quindi puntato contro Bruxelles «che ad oggi - ha detto l’assessore all’Agricoltura, presente in audizione - si è diretta troppo verso l’aspetto ambientale e non su quello agricolo, con limiti che penalizzano lo stesso settore primario». Beduschi ha quindi assicurato che per questo motivo sarà più presente in Europa e presso i ministeri per difendere «la nostra agricoltura, le istanze presentate e colmare le carenze politiche».

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