Gli agricoltori bresciani sono pronti a partire per il Festival di Sanremo

«Ercolina è già a Sanremo. Al 99%, entro mezzogiorno anche noi partiremo per il festival». La protesta degli agricoltori italiani si estende a macchia d’olio in tutto il Paese e i coltivatori bresciani, figli di una delle province agricole più produttive d’Europa, vogliono essere in prima linea.
Dopo Roma, dove ieri sera sono arrivati una ventina di trattori bresciani (il tragitto è stato in due tappe con stop dalle parti di Forlì prima di raggiungere la capitale), oggi cinque mezzi agricoli potrebbero lasciare il presidio di via Maggia a San Polo, diretti in Liguria.
Verso l’Ariston
«I nostri colleghi di Melegnano - spiega Davide Pedrotti, portavoce degli agricoltori bresciani di Riscatto agricolo - sono andati a Sanremo con Ercolina, la mucca simbolo della nostra protesta. Sono però senza trattori. Adesso tocca a noi». Figlia di sangue della mitica Ercolina, la mucca divenuta l’emblema dei Cobas del latte nel 1997, Ercolina 2 (così è stata ribattezzata), dopo aver passeggiato sotto il Duomo di Milano si è ora spostata di fronte all’Ariston, dove ieri sera è iniziato il Festival di Sanremo.
Insieme a Giulia Goglio, figlia di Filippo, leader del presidio di Melegnano, Pedrotti fa parte della delegazione di Riscatto agricolo che la Rai ha acconsentito ad ospitare in sala, ma senza diritto di parola. «È chiaro - aggiunge Pedrotti - che se non possiamo illustrare le nostre ragioni, non entreremo all’Ariston. Non andiamo a fare le passerelle».
Ieri intanto è arrivata una prima «vittoria sulla Commissione europea» che, sull’onda delle proteste che stanno infiammando il continente, ha ritirato la proposta sui pesticidi. Un risultato che ha galvanizzato gli animi degli agricoltori, pronti alle barricate per almeno altri quindici giorni. «È il tempo che ci resta prima di iniziare a doverci occupare della nostra terra - si sfoga qualcuno del presidio bresciano - e loro lo sanno. Per questo prendono tempo. Ma sappiano che se non otteniamo quello che vogliamo, a metà ottobre, finita la stagione agricola, saremo di nuovo in strada con i nostri trattori».
Fronti aperti
Proprio perché il tempo stringe, gli agricoltori bresciani di Riscatto agricolo lavorano contemporaneamente su più fronti: nazionale, regionale e locale. Ieri pomeriggio hanno incontrato la prefetta di Brescia, Maria Rosaria Laganà, per sottoporre la stessa richiesta che da giorni avanzano alle loro associazioni di categoria: un confronto con Coldiretti, Confagricoltura, Copagri e Cia. «I nostri problemi sono i loro - insistono dal presidio - e dobbiamo sapere se vogliono appoggiare le nostre richieste. Se combattiamo la stessa battaglia».
In piazza Paolo VI, una trentina di agricoltori ha atteso l’esito dell’incontro. All’ombra del Duomo i manifestanti hanno parcheggiato un loro trattore ed esposto la «mucca Pollon», il loro simbolo, dipinto con i colori della bandiera europea, arrivata da San Polo in metropolitana e poi trasportata a spalla per le vie del centro cittadino da quattro ragazzi.
L’esito del confronto con la prefetta, che si è presa un paio di giorni prima di dare una risposta, ha suscitato malumori tra chi ritiene di aver già speso troppo tempo a chiedere il coinvolgimento delle associazioni di categoria e si dice pronto a «bruciare» le tessere e fare da sé, affidandosi a quei «commercialisti che oggi si occupano di agricoltura».
Sul fronte regionale, invece, questa mattina alle 11.30 è previsto a Milano un incontro con l’assessore all’Agricoltura Alessandro Beduschi. «Porteremo le nostre istanze - insistono - e vedremo cosa dicono. La nostra pazienza è finita e vogliamo sapere chi sta con noi ed è pronto a combattere le nostre battaglie, e chi è contro di noi».
Intanto anche oggi a Brescia, gli agricoltori si dicono pronti a sfilare con i loro trattori per le strade della città.
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