Iseo, treni a idrogeno: l’acqua della falda preoccupa i cittadini

L’acqua della falda impatta sui cantieri per gli impianti di produzione di idrogeno per i nuovi treni e impensierisce residenti e politica.
La segnalazione
L’ultima segnalazione è quella di «Iseo è ora», gruppo di minoranza in Consiglio comunale, che ha scritto pochi giorni fa ad Acque Bresciane, Consorzio dell’Oglio, al Comune di Iseo e all’assessorato regionale all’ambiente per segnalare gli ingenti quantitativi d’acqua che affiorano dalla falda e chiedere risposte a diversi dubbi sull’origine di questa acqua affiorata. A giugno si erano già mossi i residenti vicini al cantiere in via Ninfea e Ferrovie Nord aveva risposto che i lavori «sono regolarmente in corso» e che «è stato riscontrato un problema imprevisto: la quota reale della falda acquifera è risultata più alta rispetto a quanto emerso nel corso delle indagini preliminari svolte in fase di progettazione. È stata dunque necessaria una modifica progettuale, condivisa con l’appaltatore. La soluzione individuata consiste nell’allargamento della base della vasca antincendio, a parità di volumi e senza incremento di costi. Resta confermata – si leggeva nella nota – la conclusione dei lavori entro il primo semestre del 2026».
Più chiarimenti
«Iseo è ora», però, chiede che si faccia di più: «Attualmente ci sono sei pompe in funzione, ciascuna rimuove circa 6 mila litri al minuto, che fanno 26mila metri cubi al giorno – afferma la capogruppo Flavia Gatti – per questo abbiamo chiesto ad Acque Bresciane se in via Paolo VI sia stato realizzato un ulteriore tratto di fognatura, perché quello esistente non è sufficiente, se quella affiorante sia acqua potabile, e a quanto ammonti la spesa di tale consumo. Al Consorzio dell’Oglio è stato richiesto se siano al corrente di quanta acqua entra nel lago, al Comune chiarimenti urgenti dopo aver protocollato la lettera ed all’assessore regionale se sia opportuno un monitoraggio costante del problema. La diminuzione rapida della falda potrebbe creare danni strutturali alle costruzioni della zona con crepe e cedimenti del terreno che già potrebbero essersi verificati». La lettera è stata inviata, si attende la risposta.
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