Treni a idrogeno, così Brescia si mette sui binari della sicurezza

I Vigili del fuoco si stanno preparando ad affrontare i rischi legati alla produzione e alla distribuzione di questo elemento altamente infiammabile
Un treno ad idrogeno che percorrerà la Brescia-Iseo-Edolo
Un treno ad idrogeno che percorrerà la Brescia-Iseo-Edolo
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L’arrivo dell’idrogeno sulla linea ferroviaria Brescia-Iseo-Edolo accende l’attenzione anche sul fronte della sicurezza. I Vigili del fuoco, il corpo più specializzato negli interventi in caso di incendi o esplosioni, si stanno preparando ad affrontare i rischi legati alla produzione, allo stoccaggio e alla distribuzione di questo elemento altamente infiammabile.

L’incontro

Al comando provinciale di via Scuole il tema è già da tempo all’ordine del giorno e ieri, a Brescia, si è tenuta la prima lezione-seminario dedicata proprio alla gestione del rischio idrogeno. Una trentina di uomini delle Fiamme rosse bresciane – tra cui anche alcuni volontari – ha preso parte all’incontro che, come ha sottolineato il comandante Luigi Giudice, è probabilmente il primo di questo genere in Italia.

A salire in cattedra, oltre allo stesso comandante, sono stati l’ispettore antincendio Florenzo Del Grande, il vicedirettore del comando Silvio Pagano, il professionista dello Studio Termotecnica Antincendio Luca Grassi, il dirigente strategico di Ferrovie Nord Milano Stefano Erba, il responsabile dello sviluppo infrastrutturale Andrea Passarelli e il consigliere delegato Marco Barra Caracciolo.

«A Brescia è già operativo un gruppo di lavoro che si occuperà della formazione dei professionisti chiamati a gestire eventuali emergenze legate all’idrogeno – ha spiegato il comandante Giudice –. Un elemento che, come ha ricordato l’ispettore Del Grande, reagisce violentemente a contatto con l’ossigeno, generando incendi ed esplosioni».

A fare il punto sul progetto H2iseO è stato l’ingegner Stefano Erba, che ha tracciato anche il quadro degli investimenti: 450 milioni di euro per realizzare poli produttivi non solo a Iseo, Rovato, Edolo e Brescia (nella zona di Borgo San Giovanni), ma anche lungo la direttrice Milano-Genova, per alimentare sia il traffico ferroviario sia quello stradale.

Secondo il vicedirettore Silvio Pagano, l’attenzione dei Vigili del fuoco dovrà concentrarsi soprattutto sui poli di produzione e stoccaggio dell’idrogeno, nelle aree industriali già operative o in via di sviluppo a Iseo, Rovato, Edolo e Borgo San Giovanni. «Gli impianti di produzione, i compressori, le unità di stoccaggio, i carri bombolai, le stazioni di rifornimento e le tubazioni che collegano le diverse fasi della catena – ha spiegato Pagano – rappresentano i punti più delicati».

Con l’aiuto dell’ingegner Grassi, i Vigili del fuoco hanno compiuto un viaggio virtuale nel polo in costruzione di Rovato, che sarà pronto il prossimo luglio. Hanno potuto conoscere nel dettaglio le dotazioni di sicurezza previste: dalla rete idranti all’impianto di spegnimento, dalla rilevazione incendi allo smaltimento dei fumi e del calore, fino agli sganci elettrici e alle caratteristiche antincendio dei container che ospiteranno le batterie al litio.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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