Sassabanek, NewCo in Consiglio: si decide il futuro di lido e campeggio

Dopo anni di ipotesi e progetti messi sul tavolo da enti, soci pubblici e privati (ma mai concretizzati) per dare un futuro alla struttura, domani l’operazione «salva Sassabanek» entra nell’aula del Consiglio comunale. Al centro, c’è la costituzione di una NewCo, ossia di una New company, sulla scia dello scorporo dell’asset del campeggio. Il punto all’ordine del giorno non ha però per nulla un esito scontato.
Chi dice no
I due gruppi di minoranza si sono già dichiarati contrari all’operazione e, all’interno della maggioranza, ci sono consiglieri che possiedono azioni della Spa (condizione che li esonererebbe dal voto). Chi è seduto tra i banchi di «Siamo Iseo» non prenderà parte né alla discussione né al voto: «Non mettiamo un veto alle operazioni che salverebbero Sassabanek, ma ad oggi non è stato presentato un business plan per la sostenibilità del lido, mancano documenti e perizie» afferma il capogruppo Marco Franceschetti. «Riteniamo assai sottostimata la quota di valorizzazione del campeggio, quantificata in circa 2 milioni e 600mila euro a fronte dei 42mila metri cubi d’area nei quali c’è una potenzialità edificatoria di ottomila metri cubi» aggiunge Daniele Bianchi.
È contrario anche il gruppo «Iseo è ora» che, lo scorso marzo, aveva presentato una proposta (non considerata dalla maggioranza) di Project financing, con l’istituzione di una commissione che studiasse una soluzione in linea con le direttive della Corte dei Conti e che permettesse di mantenere la proprietà della società e della spiaggia ad uso pubblico. «L’introito previsto, verbalmente, di un milione di euro una tantum non risolve i problemi di manutenzione e ristrutturazione della spiaggia - spiega Flavia Gatti -. Vediamo nel futuro un crescente indebitamento che porterà l’Amministrazione a pensare ad una cessione anche del lido».
La proposta sul tavolo
Il gruppo di maggioranza «Iseo Insieme», al contrario, è convinto della proposta della NewCo con l’amministratore unico Guido Foresti. La capogruppo Giovanna Stefini riporta che «è l’unica strada, fra le tante che si sono succedute negli anni, che consente al comune di mantenere il controllo della società ottemperando a quello che chiede la Corte dei Conti. Separa cioè la parte commerciale, il campeggio, che va gestita sempre più con criteri imprenditoriali, da quella ricreativa che interessa da vicino le famiglie iseane, lido e piscine».
Su questa partita si è fatto avanti anche Paolo Uberti di Forza Italia che ribadisce di «non svendere il nostro patrimonio, ma valorizzarlo al meglio con la vendita dell’asset campeggio non al 40% ma al 100% per una cifra che non sia inferiore agli otto milioni».
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