I 100 anni della solare «Gina de Polver»

Veronica Massussi
Sopravvissuta per miracolo ad un avvelenamento da funghi, ha dedicato una targa per la grazia ricevuta, tuttora presente nella chiesa di San Tommaso a Colombaro. Deve il suo soprannome al lavoro del padre che produceva polvere da sparo
Luigia Boglioni compie 100 anni - © www.giornaledibrescia.it
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Luigia Boglioni, conosciuta da tutti come Gina, è la nuova centenaria della Fondazione don Ambrogio Cacciamatta, fratelli Guerini onlus di Iseo. È nata il 7 novembre 1925 a Colombaro di Corte Franca. Ha perso la mamma quando era ancora una bambina ed è stata costretta a crescere in fretta con il padre, che si è risposato anni dopo, e con il fratello.

La famiglia si è poi allargata con la nascita di altri due fratelli. Gina ha lavorato in una nota pasticceria a Brescia e successivamente è stata collaboratrice domestica. Ha smesso di lavorare dopo il matrimonio con Angelo che è mancato nel 1979. Ha avuto tre figli, Gianfranco, Duilio, Luca.

Gina, che ha ancora una buona memoria, ricorda di essere sopravvissuta per miracolo ad un avvelenamento da funghi; è stata ricoverata per un mese e mezzo in ospedale e, come monito di questa esperienza, ha dedicato una targa per la grazia ricevuta, tuttora presente nella chiesa di San Tommaso a Colombaro. È sempre stata solare, allegra e indipendente, attiva ed amante della socializzazione, trovandosi spesso con le amiche. Amava l’opera e le poesie, che tuttora ricorda. In paese tutti la conoscevano come «La Gina de Polver» perché il padre produceva polvere da sparo. Dall’agosto 2020 è ospite della Rsa Cacciamatta dove verrà festeggiata per il suo conquistato secolo dall’animazione, dalla direzione e famiglia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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