Case popolari: «Aler assente, Brescia non rinnovi la convenzione»
«Aler dia risposte immediate ai suoi inquilini, risolva tutte le criticità denunciate altrimenti chiederemo a tutti i consiglieri comunali che la Loggia non rinnovi la convenzione con l’Azienda lombarda di edilizia residenziale, per la gestione degli alloggi popolari. Convenzione in scadenza tra poche settimane».
Il presidio
È la proposta, che è anche una sfida, lanciata al presidio davanti alla sede Aler di viale Europa, promosso ieri da «Diritti per tutti» in rappresentanza di chi vive nelle case popolari di diverse zone cittadine: da San Bartolomeo a Sanpolino, dal centro alle torri Raffaello, Michelangelo, Cimabue, da Casazza a via Livorno e che da anni devono fare i conti con ascensori che non funzionano, riscaldamento che non va, infiltrazioni di acqua, muffe alle pareti, e non da ultimo crolli di soffitti dovuti alla presenza di piccioni riusciti a farsi spazio nei sottotetti.

Un centinaio le persone con bandiere e striscioni che altro non chiedevano che «dignità, ascolto e rispetto del diritto alla casa». Come Assam, giovane in carrozzina, che una sera dopo il lavoro non è potuto tornare in casa perchè ha trovato l’ascensore rotto, o il signor Matteo che per miracolo non è stato investito dai calcinacci del soffitto crollato sul corridoio del pianerottolo fuori dalla sua abitazione.
Spese condominiali
Una protesta, la loro, che si sta allargando a macchia d’olio e che si tradurrà in un diffuso sciopero del pagamento delle spese condominiali se l’Azienda non provvederà a dare risposte immediate a tutte le problematiche sollevate, così come avevano iniziato a fare in via Carpaccio, riuscendo ad ottenere alcune risposte.
«Spese condominiali – denunciano ancora – che hanno raggiunto livelli altissimi, anche se non sono residenze di lusso. E porteremo avanti lo sciopero fino a quando Aler non riparerà tutto quel che c’è da sistemare e non ascolterà i suoi inquilini».
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