Incidenti sugli sci, nel Bresciano sono oltre 30 al giorno

I più rimediano traumi agli arti inferiori, ma c’è anche chi si fa male a una spalla, alle mani o, nei casi più gravi, riporta un trauma cranico. Ogni giorno, sulle piste bresciane (che in questo periodo di festa sono particolarmente affollate), si verificano oltre trenta incidenti con gli sci.
E in cinque o sei casi - per la gravità degli episodi o per il fatto che si siano verificati in zone impervie - si rende necessario l’intervento dell’eliambulanza. A riferirlo è Marco Botteri, direttore dell’Aat 118 Brescia, sottolineando quanto la situazione sia cambiata nel tempo: il numero di incidenti (una trentina al giorno) che mettono in moto la macchina dei soccorsi è «in linea con quello degli ultimi anni, ma rispetto al pre-Covid è quasi raddoppiato. Sulle ragioni ci stiamo interrogando, ma potrebbe aver inciso il fatto che ci siano più persone sulle piste».
L’organizzazione dei soccorsi si basa su «un piano standardizzato che ha dimostrato di dare buoni risultati». Lanciato l’Sos, le prime a intervenire sono le squadre del «soccorso piste» gestito dai vari comprensori con la collaborazione, in alcuni casi, della Polizia, in altri dei Carabinieri o della Finanza, in altri ancora del Soccorso alpino o di gruppi organizzati. Botteri spiega che si tratta di «soccorritori formati per eseguire una prima valutazione che, raggiunta la persona infortunata, si interfacciano con la sala operativa del 118».
In base alla situazione viene deciso quale mezzo utilizzare: generalmente il ferito viene portato a valle con la barella toboga e poi in ambulanza verso l’ospedale più vicino che dispone di Ortopedia. Oppure si usa l’elisoccorso: se si è al Maniva tendenzialmente la destinazione è il Civile, da Borno si va a Esine e da Ponte di Legno e dal Tonale ad Edolo.
Più mezzi
Per accelerare la macchina dei soccorsi, in alcuni comprensori ci sono delle ambulanze già a fondo pista attrezzate per i traumi. Quest’anno - ricorda Botteri - ne è stata aggiunta una (del 118 con tre soccorritori a bordo) a Ponte di Legno e Tonale in servizio tutto il periodo delle feste e ogni fine settimana della stagione sciistica. Gli incidenti, si diceva, comportano soprattutto traumi agli arti inferiori.
«Si verificano in particolare dopo pranzo, quando gli sciatori sono più stanchi e meno concentrati - spiega il direttore -. Sono per lo più cadute e in casi eccezionali scontri. I protagonisti sono persone di tutte le età. Sono frequenti nelle piste più impegnative, ma capitano anche nelle altre. In questa stagione non si sono ancora verificati incidenti a chi pratica scialpinismo». Alla luce della sua esperienza di medico rianimatore da 15 anni in servizio su ambulanze ed elisoccorso, Botteri raccomanda «concentrazione in pista, preparazione fisica precedente e uso del casco, che fortunatamente vediamo indossato anche da molti adulti».
Da tre anni, ricordiamo, gli sciatori devono avere un’assicurazione che copra la propria responsabilità civile per danni o infortuni causati a terzi. La polizza può essere stipulata all’atto dell’acquisto dello skypass. Alcuni, invece, si attrezzano per farla, autonomamente.
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