CronacaGarda

Incidente nautico, la condanna per i due tedeschi è definitiva

La Cassazione ha confermato i 4 anni e 6 mesi per Patrick Kassen e i 2 anni e 11 mesi per Christian Teismann, che nel giugno 2021 hanno travolto e ucciso Umberto Garzarella e Greta Nedrotti. Rinvio alla Corte d’Appello per la confisca del Riva
In aula - © www.giornaledibrescia.it
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Si chiude definitivamente per la giustizia italiana il caso della morte di Greta e Umberto. La Cassazione ha infatti confermato le condanne per Patrick Kassen (4 anni e sei mesi) e Christian Teismann (2 anni e 11 mesi). Rinvio alla Corte d’Appello per un nuovo giudizio sulla confisca del motoscafo Riva.

Sono i due tedeschi che la notte tra il 19 e 20 giugno 2021 a bordo del loro motoscafo Riva di ritorno da una giornata tra bar e ristoranti, travolsero la barca, ferma nelle acque al largo di Salò, su cui c’erano Umberto Garzarella, 37 anni, e Greta Nedrotti, 24 anni. I giudici della Cassazione hanno rigettato i ricorsi presentati dai legali dei due tedeschi.

Le parole dei familiari

«Siamo contenti dell’esito del processo. Anche oggi per noi è stato un grande dolore che non finirà mai». Così Elena, la sorella di Umberto Garzarella dopo la sentenza della Cassazione che ha condannato definitivamente i due turisti tedeschi. «Per arrivare in cassazione abbiamo attraversato ponte Umberto e non poteva che essere un segno del destino» ha aggiunto commosso Enzo Garzarella, il padre di Umberto.

Intense e toccanti anche le parole spese dai familiari di Greta Nedrotti. «Siamo molto commossi e sollevati: è stata molto impegnativa per noi questa udienza, molto concentrata e densa. Abbiamo ascoltato la completa ricostruzione del relatore e la requisitoria del Procuratore generale e, per l’ennesima volta, i bravissimi difensori e le loro raffinate esposizioni e.. ogni volta è una lama che trafigge». Il commento prosegue poi con il riferimento al motoscafo Riva.

«Ci alleggerisce il cuore che le sentenze di primo e secondo grado siano state confermate: temevamo l’annullamento della sentenza con riguardo alla confisca del Riva, perché riteniamo la confisca di quella barca un punto fondamentale di giustizia per noi e per tutti. Ma così, con la prospettiva di un nuovo giudizio in Corte d’appello sul punto, abbiamo ancora la speranza di una decisione giusta.
Vedremo che principio di diritto verrà stabilito dalla Cassazione e speriamo che lasci spazio all’accertamento di ogni aspetto e della verità. Siamo grati. Pensavamo che tutto si concludesse oggi, ma va bene così e continuiamo volentieri a lottare per la nostra Greta. La vicinanza e l’affetto dei nostri cari, degli amici e la dedizione del nostro avvocato ci sostengono. La distanza non conta se si ha il cuore vicino».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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