Disastro Air India, il Wsj: «I motori dell’aereo sono stati spenti»

L’inchiesta sull’incidente di Air India, che il mese scorso ha causato 270 morti, si sta concentrando sulle azioni dei piloti del jet. E, secondo fonti vicine alle prime valutazioni dei funzionari statunitensi, finora non si evidenzia alcun problema con il Boeing 787 Dreamliner. Lo riporta il Wall Street Journal, affermando che i risultati preliminari indicano che gli interruttori che controllavano il flusso di carburante ai due motori del jet sono stati spenti, non è chiaro se intenzionalmente o accidentalmente.

Cause da stabilire

I piloti utilizzano gli interruttori per avviare i motori del jet, spegnerli o ripristinarli in determinate situazioni di emergenza. Gli interruttori sono normalmente accesi durante il volo, e non è chiaro come o perché siano stati spenti, secondo fonti citate dal Wsj, il quale aggiunge che resta da appurare se la manovra sia stata accidentale o intenzionale, o se ci sia stato un tentativo di riaccenderli.

The Air India crash probe is focusing on the pilots’ actions and hasn't pointed to a problem with Boeing's 787 Dreamliner. 🔗 https://t.co/hPsyuzIw8R pic.twitter.com/7WCfu5NsqU

— The Wall Street Journal (@WSJ) July 11, 2025

La scatola nera

Maggiore chiarezza si avrà dai risultati dell’indagine e dall’esame della scatola nera: l’Air Accident Investigation Bureau indiano, che sta conducendo l’inchiesta, dovrebbe pubblicare un rapporto preliminare già oggi. Se gli interruttori erano spenti, questo potrebbe spiegare perché il generatore di emergenza del jet, noto come turbina ad aria compressa (Ram Air Turbine, o RAT), si sia attivato (come pare) pochi istanti prima che l’aereo precipitasse contro un vicino ostello per studenti di medicina. In totale, 270 persone sono morte, compresi tutti i passeggeri a bordo dell’aereo a eccezione di uno, uscito miracolosamente con le proprie gambe dai rottami del Boeing.