Incendio a Rovato, le fiamme hanno raggiunto il tetto

Una lotta contro il tempo e contro le fiamme. A Rovato, nella palazzina di via XXV Aprile, i valori roventi sono risaliti dall’interrato al tetto e le fiamme sono divampate anche sulla copertura della palazzina, creando ulteriori problemi alle squadre dei vigili del fuoco impegnati anche in queste ore nello spegnimento del rogo.

Il problema era anche costituito dalla presenza nel cantiere del tetto di bombole di Gpl che sono state rimosse prima del loro scoppio. I tecnici di via Scuole ipotizzano di poter avere la meglio sulle fiamme nella massa dei copertoni stoccati nello scantinato verso le 22 o le 23. Necessariamente almeno due squadre di Vigili del fuoco resteranno a presidiare la palazzina nel timore che il rogo possa ripartire.

Ricostruzione e accertamenti

Secondo i primi accertamenti dei tecnici la quantità di materiale depositato nello scantinato, che peraltro non ha un accesso carrabile, sarebbe nettamente superiore ai limiti di legge vincolati alla vigilanza antincendio dei Vigili del fuoco. La massa depositata di copertoni esausti sarebbe decisamente superiore ai 10mila chilogrammi fissati dalla normativa e su questa natura si troverà da domani ad indagare la Nia (Nucleo Investigativo Antincendio Lombarda) che quasi certamente procederà al sequestro dello stabile per gli accertamenti.

Secondo i primi elementi acquisiti, pare che un testimone abbia percepito nettamente uno scoppio prima del divampare dell’incendio: l’ipotesi da verificare è che il cantiere abbia attinto corrente a 380 Volt da un vecchio contatore di un impianto esistente e che per qualche motivo di assorbimento il contatore sia esploso provocando la vampa che ha innescato il rogo.

Mentre l’irrorazione di schiumogeno ha limitato le temperature e contenuto la vampa delle fiamme, ogni volta che si interrompe il flusso di acqua e schiuma l’incendio riprende e aumenta conseguentemente la massa densa dei fumi.