Internazionali di tennis: il racconto a «In Piazza con Noi»
È stata una puntata speciale di «In Piazza con Noi», quella andata in scena domenica 1° giugno nella suggestiva cornice del Castello di Brescia. Sport, emozione e solidarietà si sono intrecciati nella giornata conclusiva degli Internazionali femminili di tennis, offrendo al pubblico non solo uno spettacolo tecnico di alto livello, ma anche un racconto ricco di umanità e significati.
Un torneo che va oltre lo sport
Sotto un sole splendente, il torneo ha mostrato il suo volto più autentico: quello che va oltre il campo da gioco, capace di unire la passione per il tennis a gesti concreti di vicinanza e impegno sociale.
Ai microfoni di Clara Camplani e Marco Recalcati si sono alternati i protagonisti di questa edizione: organizzatori, rappresentanti delle istituzioni locali, volontari e realtà solidali che da anni rendono possibile un evento diventato ormai simbolo non solo per gli appassionati di sport, ma per l’intera comunità.
Un racconto corale che ha saputo dare voce a chi lavora dietro le quinte con passione e dedizione, in un contesto che da solo racconta storia, bellezza e senso di appartenenza.
Il valore tecnico della manifestazione è stato confermato anche dalle parole di Alberto Paris, direttore del torneo: «Le due finaliste hanno espresso il miglior tennis visto in questi giorni: di conseguenza, la partita è stata di altissimo livello». Dello stesso avviso Stefano Bonera, presidente del circolo Ssd Forza e Costanza Tennis: «Giocare in un contesto simile rende questa esperienza unica. Le giocatrici, che arrivano da tutto il mondo, ci chiedono ogni anno di tornare: è la dimostrazione più chiara di quanto questo torneo sia apprezzato e sentito».
Il ricordo di Carolina
Il torneo è intitolato alla memoria di Carolina Zani, giovane scomparsa a soli 27 anni a causa di un melanoma cutaneo. Il suo ricordo è oggi il cuore pulsante di una missione portata avanti con determinazione dalla fondazione che porta il suo nome.
«Carolina è con noi ogni giorno e ispira ogni nostra attività – ha raccontato con emozione Stefania Lanni, direttrice della fondazione –. È stata una persona speciale, capace di lasciare un segno profondo nella vita di chi l’ha incontrata. Sua madre, Patrizia Ondelli, ha trasformato un dolore incolmabile in un impegno concreto a beneficio della collettività. La nostra fondazione lavora sulla prevenzione, sul supporto e sulla cura, cercando ogni giorno di fare la differenza». Una giornata che ha saputo andare oltre il risultato sportivo, restituendo il senso più vero di un evento che unisce talento, memoria e solidarietà.
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