Il parco dell’Adamello in realtà virtuale: la montagna sarà per tutti

Il gruppo dell’Adamello, con il suo ghiacciaio più vasto d’Italia, il Cornone di Blumone e il pizzo Badile, e le tante vallate: Narcanello, Valbione, d’Avio, Vallaro, Paghéra, Finale, Gallinéra, Rabbia, Malga, Saviore, Salarno, Adamé, Re, Fa, Stabio, Valli, Bona, Cadino e Càffaro. Sono alcune delle bellezze naturali del Parco dell’Adamello, alcune facilmente raggiungibili, la maggior parte ostiche, che necessitano una buona dose di fiato e di allenamento per raggiungerle.
Il progetto di realtà virtuale
Per far vedere, o rivedere, questi ambienti così belli e particolari proprio a tutti, anche a chi vive in una casa di riposo o in una città lontanissima, il Parco ha deciso di realizzare un progetto di realtà virtuale, in grado di far rivivere, come se fosse dal vivo, i territori più belli della Valcamonica. Suscitando emozioni, ricordi e piaceri non così facili da provare da parte di tutti.
L’obiettivo è far godere di questa «grande bellezza» gli anziani nelle Rsa, che molto probabilmente, in gioventù, hanno vissuto sulle montagne, frequentando le cime più belle, ma anche le persone con disabilità, che diversamente non potrebbero mai vivere certi ambienti. Il progetto è rivolto anche alle scuole cittadine, ai bambini che magari in alta montagna non ci sono mai stati, per mostrare loro le meraviglie delle vette camune e invitarli a trascorrere quale ora in quota.
I fondi
Nel bilancio di previsione della Comunità montana sono già state stanziate le risorse necessarie e, per costruire il progetto, l’assessore al Parco Gian Battista Bernardi e il direttore Guido Calvi, la scorsa settimana, sono stati a visitare i colleghi del parco Adamello Brenta, dove è già stata realizzata un’esperienza simile. L’idea è di replicare il progetto con le zone più suggestive ed emozionali del territorio dell’Adamello.
I visori
«Vorremmo inserire i filmati negli speciali visori che, in realtà virtuale, permettono di vivere esperienze come se si fosse davvero tra le montagne – afferma l’assessore Bernardi –. Il primo passo, dopo la visita a Vermiglio, sarà di condividere con il territorio le aree più importanti da riprendere. Una volta pronta la strumentazione, faremo un piano di diffusione in case di riposo, comunità disabili, scuole e tutti i luoghi dove ci sono persone che fanno fatica ad andare in quota. Anche questo è un modo per rendere il parco più inclusivo e fare promozione delle nostre bellezze».
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