CronacaBassa

Il direttore generale dell’Ats Sileo: «Tutte le morti sul lavoro nel Bresciano erano evitabili»

In tre anni la provincia di Brescia ha totalizzato il 35% degli infortuni della Lombardia. Tra le cause: la troppa confidenza, la bassa attenzione e la velocità delle operazioni
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Sileo: "Quelle sul lavoro sono tutte morti evitabili"
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Lo hanno stabilito le indagini. Lo ha detto senza mezzi termini il direttore generale dell’Ats di Brescia Claudio Sileo, da cui dipende l’unità di medicina del lavoro che insieme a Polizia e Carabinieri ha curato gli accertamenti.

«Tutti gli ultimi infortuni sul lavoro mortali erano evitabili. È stato accertato che si sono verificati perché si è lavorato in modo diverso da come si sarebbe dovuto rispettando tempi e normative».

Direttore come leggete la situazione nella nostra provincia?

«La provincia di Brescia, che ha il 12% della popolazione, è passata in soli tre anni dall'avere il 15% degli infortuni della regione, come nel 2021, al preoccupante 35% dello scorso anno. E il 2024 sembra partito anche peggio dato che tre dei cinque infortuni registrati complessivamente nella nostra regione sono stati nel Bresciano».

Cosa hanno chiarito le indagini?

«Ogni morte è intollerabile a maggior ragione se poi si scopre che ognuna di queste morti poteva essere evitata. In alcuni casi a perdere la vita sono stati anche gli stessi titolari o soci dell'azienda in cui si è verificato l'infortunio e questo significa che è necessaria una nuova cultura della sicurezza a tutti i livelli».

Ats ha fatto un passo importante per la sicurezza.

«Abbiamo aumentato ancora il numero degli ispettori in servizio, non ne abbiamo mai avuti così tanti. Due nostri tecnici poi sono stabilmente distaccati alla Procura della Repubblica per poter collaborare direttamente alle indagini giudiziarie. Non avremmo voluto ma è stato necessario, e lo leggiamo come un pessimo segnale».

Quali sono le principali cause?

«Sicuramente la troppa confidenza, la bassa attenzione alle operazioni che si stanno compiendo insieme alla fretta e alla leggerezza che si mette nell’esecuzione di lavorazioni sono le cause. Tutte le indagini che abbiamo fatto hanno messo in luce che, da qualche parte, ci sono stati errori.

Non è possibile nel 2024 vedere ancora lavoratori che muoiono perché camminano su lucernari che non reggono vengono investiti da mezzi in movimento. Ci sono tutti i sistemi per evitarlo. Serve una nuova cultura della sicurezza e deve partire anche da un nuovo strumento tra le istituzioni coinvolte».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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