Dopo 201 anni la marcia nuziale torna alla Santissima di Gussago

Dopo 201 anni, la Santissima di Gussago torna ad accogliere un matrimonio: un gesto d’amore che profuma di rinascita, un filo sottile che lega il passato al presente. Era il 21 settembre 1824 quando, per l’ultima volta, due sposi si dissero sì tra queste mura: Francesca Richiedei, sorella del nobile mecenate Paolo, e Pietro Pasotti di Lumezzane. Da allora, la chiesetta che domina il colle di Gussago è rimasta a guardare, silenziosa, mentre intorno scorrevano i secoli. Oggi, dopo duecentoun anni di attesa, la Santissima ritrova la voce dell’amore. Il matrimonio sarà celebrato oggi alle 16 dal sindaco Giovanni Coccoli. Gli sposi sono entrambi di Gussago. La sposa, in particolare, ha un legame speciale con il luogo: è la figlia di Monica Abeni, restauratrice che ha ridato vita agli affreschi della cappella.
«Sarò più felice io degli sposi – confida il sindaco Coccoli –. È il primo matrimonio dopo 201 anni. Allora era religioso, oggi è civile, ma lo spirito resta lo stesso. Dopo i restauri, questo luogo straordinario torna a vivere un momento importante per due giovani gussaghesi. È bello pensare che la Santissima torni a essere teatro di sentimenti e di vita».
La storia della Santissima

Dopo due anni e mezzo di lavori, la chiesetta dell’antico complesso domenicano è stata completamente restaurata e restituita alla comunità. Da pochi mesi, inoltre, la Santissima è Casa comunale e può, quindi, ospitare i matrimoni civili, non cerimonie religiose. È un modo nuovo per restituire vitalità a uno dei luoghi più amati dai gussaghesi, simbolo di arte, spiritualità e identità collettiva.
Fu convento dei Domenicani, laboratorio di arte e di erbe, e infine residenza estiva per artisti come Angelo Inganni che qui trovò ispirazione e pace. E fu proprio Paolo Richiedei, amico dell’Inganni, ad acquistare la Santissima nel 1855 lasciandola in beneficio al pittore ed alla sua nuova moglie, l’allieva Amanzia Guérillot. Nel 2010 il complesso è divenuto di proprietà del Comune di Gussago, che ne ha curato la rinascita come bene della collettività. Oggi, la collina si prepara a un pomeriggio di emozione e di storia. Lì dove il tempo sembrava essersi fermato, due giovani pronunceranno parole antiche come la pietra che li circonda. E forse, da qualche parte tra gli affreschi e il vento che sale dal paese, si potrà sentire un eco lontano: quello di Francesca e Pietro, gli sposi di due secoli fa, che tornano a sorridere. Nel 2026 sono già previsti altri matrimoni: segno che l’amore ha ritrovato casa sulla collina di Gussago, là dove ogni tramonto parla di bellezza, di memoria e di futuro.
federico bernardelli curuz
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