Guglielmo, in centinaia in marcia per l’omaggio al Redentore

Elena Arriga
Domenica 20 luglio si è svolta la tradizionale salita sul monte valtrumplino con centinaia di fedeli e sportivi, in memoria di Cesare Giovannelli
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Al Guglielmo la Festa del Redentore
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Circa 800 metri di dislivello da coprire per prendere parte all’annuale Festa del Redentore. Una misura che da più di cent’anni, la terza domenica di luglio, fedeli e sportivi coprono per ritrovarsi in cima al monte Guglielmo e celebrare la santa messa insieme alle autorità civili e alle associazioni. Una tradizione lontana, quella della festa, che ricorda la costruzione, agli inizi del Novecento, di quello che negli anni è diventato un riferimento identitario per la comunità bresciana e che, insieme ad altri 20 simboli eretti sulle montagne italiane in onore del Cristo Redentore, voleva celebrare l’inizio del nuovo secolo.

La salita verso il Redentore
La salita verso il Redentore

La processione

L’occasione ha riunito centinaia di persone che, dopo il ritrovo al rifugio Almici, hanno preso parte alla processione che li ha guidati fino alla Cappella. Accompagnato dal coro della Montagna di Inzino, che quest’anno festeggia settant’anni dalla sua nascita, il vescovo della diocesi di Fidenza Ovidio Vezzoli ha celebrato la Santa Messa. Un tema religioso, dunque, quello della festa del Redentore, che vede il monumento sul monte Guglielmo come baluardo della chiesa cattolica bresciana: un simbolo per ricordare i valori cristiani della condivisione.

La partenza dal rifugio Almici
La partenza dal rifugio Almici

Il ricordo di Giovannelli

L’edizione di quest’anno è stata particolarmente sentita dalla comunità triumplina e sebina che, insieme alla rappresentanza comunale e al presidente della Comunità Montana di Valle Trompia, hanno ricordato Cesare Giovanelli, scomparso pochi mesi fa: filantropo, figura di riferimento e fondatore dell’associazione culturale Redentore, Giovannelli ha lasciato un segno indelebile nella storia di questa festa e nella valorizzazione del monumento, che negli anni fu arricchito dall’associazione con colorati mosaici e con l’installazione della statua di papa Paolo VI.

Appuntamento sentito

Da tre anni l’associazione culturale Redentore si è trasformata in Associazione Gölem, organizzatrice della Festa del Redentore guidata da Luigi Palini: un sodalizio con l’obiettivo di valorizzare il territorio, creare un senso di appartenenza comunitario e impegnarsi nel sociale con iniziative inclusive e formative, come incontri di montagna terapia ed escursioni per le scuole elementari.

«È sempre stato un appuntamento vivo per i bresciani e per la gente delle valli che ogni anno sale numerosa e che, oltre partecipare alla celebrazione della santa messa, può fare sport e può godere della vista dal Guglielmo» racconta Palini. Una festa per tutti nel segno di fede, cultura e amore per il territorio, vuole trasmettere i valori cari all’associazione Gölem: la passione per la montagna e per la natura.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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