Gli Stati Uniti hanno bombardato l’Iran: gli aggiornamenti
Colpiti i siti di Fordow, Isfahan e Natanz. Il presidente Usa, Donald Trump: «Ora la pace, o colpiremo ancora». Teheran: «È cominciata la guerra»

Gli Usa hanno bombardato tre siti nucleari in Iran. Ad annunciarlo è stato il presidente americano Donald Trump in un post su Truth nel quale ha spiegato che sono stati colpiti Fordow, Natanz ed Esfahan. Il tycoon ha ringraziato i «grandi guerrieri americani» e ha detto che «ora è il momento per la pace o sarà una grande tragedia». «Questo – le sue parole – è uno momento storico per gli Stati Uniti d'America, Israele e il mondo».
«Adesso è iniziata la guerra», scrivono i Guardiani della Rivoluzione iraniani su X. Il ministro degli Esteri iraniano definisce gli attacchi «oltraggiosi» e afferma che «avranno conseguenze eterne». Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha espresso preoccupazione per una «pericolosa escalation in una regione già sull'orlo del baratro». Israele è stata avvisata del raid prima dell'attacco, così come è avvenuto per lo speaker della Camera Usa e per il leader del Senato. Avviata l'evacuazione dei cittadini statunitensi da Israele.
L'operazione «Midnight hammer», spiegata dagli Usa
«Sette bombardieri B-2 sono stati utilizzati negli attacchi contro l'Iran - ha detto il capo di stato maggiore Usa, il generale Dan Caine -. È stata la più grande operazione d'attacco con i bombardieri B-2 e la seconda più lunga della storia Usa dopo l'11 settembre». Nell'attacco in Iran sono stati impiegati oltre 125 aerei militari, il movimento di alcuni bombardieri stealth B-2 sul Pacifico era un «tranello» ha detto anche Caine, confermando inoltre che un sottomarino della marina Usa nel Golfo Persico ha lanciato oltre 20 missili Tomahawk nell'ambito dell'attacco.
Le «stime iniziali» indicano che «tutti e tre i siti nucleare iraniani attaccati hanno sostenuto danni e distruzione estremamente gravi». Alle truppe Usa nella regione non è stato dato alcun preavviso dell'attacco americano in Iran.
AR #2 out of Travis AFB, CA.
— Aircraft Spots (@AircraftSpots) June 21, 2025
KC-46s HIFI81-82 supporting B-2s MYTEE21 FLT.
KC-46s HIFI83-84 supporting B-2s MYTEE11 FLT. pic.twitter.com/u9s1ksh6UJ«Abbiamo devastato il programma nucleare iraniano» ha detto nel corso di una conferenza stampa il capo del Pentagono, Pete Hegseth, precisando che l'attacco Usa «non ha preso di mira civili o truppe iraniani». «È stato un successo schiacciante», ha aggiunto. «L'Iran sia intelligente e ascolti le parole di Trump» ha proseguito Pete Hegseth, leggendo l'avvertimento del presidente su Truth che qualsiasi rappresaglia da parte di Teheran scatenerà «una forza maggiore» da parte degli Stati Uniti. «Donald Trump vuole la pace e l'Iran dovrebbe seguirlo. L'operazione contro l'Iran non mirava al cambio di regime. Abbiamo lavorato a stretto contatto e ci consultiamo continuamente con gli alleati nella regione. Anche loro hanno forze e asset dove ci sono truppe americane».
Cosa si sta facendo in Italia
In Italia, vertice in videoconferenza tra la premier Meloni, i ministri e i capi dei servizi. L'obiettivo è riportare le parti al tavolo negoziale. La presidente del Consiglio sente il cancelliere tedesco Merz e il primo ministro britannico Starmer. Lunga telefonata anche con la segretaria del Pd Schlein: «L'Italia non partecipi ad azioni militari, il governo non consenta che il nostro territorio sia utilizzato», dice la leader dem che ha convocato per le 18 la segreteria.
Il ministro degli Esteri Tajani ha assicurato che «nessun aereo è partito dall'Italia per colpire l'Iran e non c'è stata nessuna richiesta da parte degli Stati Uniti in tal senso». Il ministro dell'Interno Piantedosi ha riunito al Quirinale il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza: confermata la massima allerta sugli obiettivi sensibili e nelle basi americane in Italia, da Aviano a Sigonella. Sensibilizzate anche le misure attorno al Vaticano e per il Giubileo.
Anche la Cina condanna i raid
«La Cina condanna fermamente l'attacco americano all'Iran e agli impianti nucleari sotto la supervisione dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica. Questa mossa degli Stati Uniti viola gravemente gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale e aggrava le tensioni in Medio Oriente». Lo sostiene in una nota il ministero degli Esteri di Pechino. «La Cina invita le parti in conflitto, in particolare Israele, a cessare il fuoco il prima possibile, a garantire la sicurezza dei civili e ad avviare il dialogo e i negoziati".
Il Papa: «Fermare la tragedia guerra prima che sia tardi»
«Oggi più che mai l'umanità grida e invoca la pace: è un grido che chiede responsabilità e ragione e non dev'essere soffocato dal fragore delle armi e da parole retoriche che incitano al conflitto». Così il Papa all'Angelus. «Fermare la tragedia della guerra prima che essa diventi una voragine irreparabile», ha affermato. Secondo Leone XIV «la guerra non risolve i problemi anzi li amplifica e produce ferite profonde nella storia del popolo che richiedono generazioni per rimarginarsi». «Che la diplomazia faccia tacere le armi», ha aggiunto.
«Si susseguono notizie allarmanti dal Medio Oriente, soprattutto dall'Iran - ha detto il Papa -. In questo scenario drammatico, che include Israele e Palestina, rischia di cadere nell'oblio la sofferenza quotidiana della popolazione, specialmente a Gaza e negli altri territori dove l'urgenza di un adeguato sostegno umanitario si fa sempre più pressante». «Ogni membro della comunità internazionale ha una responsabilità morale», ha avvertito Prevost. «Non esistono conflitti lontani quando la dignità umana è in gioco», ha proseguito. «Nessuna vittoria armata potrà compensare il dolore delle madri, la paura dei bambini, il futuro rubato», ha detto ancora il Pontefice. «Che le nazioni traccino il loro futuro con opere di pace, non con la violenza e conflitti sanguinosi", ha concluso papa Leone.
La Russia condanna gli attacchi
Il ministro degli Esteri russo, Lavrov - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.itIl ministero degli Esteri russo «condanna fermamente» gli attacchi Usa in Iran che possono aggravare l'escalation in atto e «minare ulteriormente la sicurezza regionale e globale». «La decisione irresponsabile di sottoporre il territorio di uno Stato sovrano ad attacchi missilistici e dinamitardi, a prescindere dalle argomentazioni addotte, viola gravemente il diritto internazionale e le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite», afferma il ministero degli Esteri di Mosca in un comunicato diffuso sul suo canale Telegram. «Il rischio di un'escalation del conflitto in Medio Oriente, già travolto da molteplici crisi, è aumentato significativamente», si aggiunge nella nota. «Chiediamo la cessazione delle aggressioni e l'intensificazione degli sforzi per creare le condizioni affinché la situazione torni in un canale politico e diplomatico», afferma la diplomazia russa.
Media: l'Iran aveva spostato l'uranio da Fordow
Una fonte iraniana di alto livello ha riferito che la maggior parte dell'uranio altamente arricchito immagazzinato presso l'impianto nucleare di Fordow è stato trasferito, prima degli attacchi Usa, in una località segreta. Lo riportano diversi media internazionali, citando la Reuters. La fonte ha aggiunto che anche il personale presente nel sito era stato ridotto al minimo in previsione di un potenziale attacco.
L'esercito israeliano ha annunciato domenica che sta «verificando» i risultati degli attacchi statunitensi notturni contro il sito nucleare iraniano di Fordow. Interpellato su questo attacco e sulla possibilità che l'uranio arricchito sia stato rimosso dal sito prima degli attacchi, il portavoce dell'Idf, Effie Defrin, ha affermato: «Stiamo verificando costantemente la situazione. È troppo presto per dirlo».
Il ministro degli esteri iraniano da Putin
Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha annunciato che domani incontrerà il presidente russo, Vladimir Putin, a Mosca.
Iran: «Gli Usa hanno deciso di far saltare la diplomazia»
Gli Stati Uniti e Israele hanno «deciso di far saltare» la diplomazia lanciando attacchi contro i siti nucleari dell'Iran: lo scrive su X il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi. «Stavamo negoziando (sul programma nucleare iraniano, ndr) con gli Stati Uniti quando Israele ha deciso di far saltare questa diplomazia» ha affermato Araghchi, aggiungendo che quando l'Iran stava parlando con i Paesi dell'Ue, «gli Stati Uniti hanno deciso, a loro volta, di far saltare questa diplomazia».
Last week, we were in negotiations with the US when Israel decided to blow up that diplomacy.
— Seyed Abbas Araghchi (@araghchi) June 22, 2025
This week, we held talks with the E3/EU when the US decided to blow up that diplomacy.
What conclusion would you draw?
To Britain and the EU High Rep, it is Iran which must "return"…Pasdaran: «Ridurremo in cenere basi Usa in Medio Oriente»
I razzi lanciati dall'Iran su Isreale dopo l'attacco Usa - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.itUn canale affiliato alle Guardie Rivoluzionarie iraniane ha annunciato che «gli Stati Uniti dovranno sopportare le conseguenze dell'attacco all'Iran. Le loro basi in Medio Oriente saranno ridotte in cenere». In relazione al bombardamento lanciato stamani verso Israele, le Guardie hanno dichiarato di «aver utilizzato missili a lungo raggio a combustibile solido e liquido, con testate distruttive e l'impiego di nuove tattiche per aggirare le difese nemiche. Gli attacchi erano diretti all'aeroporto, a un centro di ricerca biologica dell'entità sionista, e a basi di supporto e centri di comando».
«Risponderemo a questa aggressione con una risposta dura che li farà pentire» hanno aggiunto i Pasdaran iraniani rivolti agli Usa in un comunicato ufficiale rilanciato dai media panarabi.
Un video mostra fumo nero a Fordow
Cnn, un video mostra nuvola di fumo scuro sopra FordowUn video trasmesso dai media statali iraniani e geolocalizzato dalla Cnn mostra del fumo che si alza dall'impianto nucleare di Fordow. Le immagini, condivise dall'agenzia di stampa ufficiale iraniana Irna e girate da un veicolo in movimento sulla strada, mostrano una grande nuvola di fumo scuro che si alza all'orizzonte. Si sente una voce che dice: «L'unico fumo visibile nel cielo sopra Fordow proviene dal sito nucleare», riporta il media americano sottolineando di non poter verificare in modo indipendente la fonte del fumo. In base alla geolocalizzazione della Cnn, il video è stato girato sull'autostrada Teheran-Qom, circa 13 chilometri (8 miglia) a ovest della struttura di Fordow.
Londra nega coinvolgimento nell'attacco
Londra ha confermato di non essere stata coinvolta negli attacchi dell'alleato americano al fianco d'Israele contro gli impianti nucleari dell'Iran, negando per bocca del ministro del Commercio, Jonathan Reynolds, che Washington abbia chiesto l'uso della base britannica di Diego Garcia, strategica isola dell'oceano Indiano, come fatto ancora di recente contro lo Yemen. Keir Starmer ha evitato peraltro qualunque critica a Donald Trump, giustificandone anzi di fatto l'attacco con «la minaccia dei programmi nucleari» di Teheran e scaricando sull'Iran la sollecitazione a «tornare ai negoziati" senza evocare un cessate il fuoco.
La Germania, intanto, ha esortato Teheran a riprendere i colloqui con gli Stati Uniti dopo gli attacchi americani ai tre siti nucleari in Iran durante la notte, affermando che hanno «danneggiato gran parte del programma iraniano». «Il cancelliere Friedrich Merz ha ribadito il suo appello all'Iran affinché avvii immediatamente negoziati con gli Stati Uniti e Israele per raggiungere una soluzione diplomatica al conflitto", ha affermato il portavoce del governo tedesco Stefan Kornelius in una nota dopo un incontro sull'argomento.
Le reazioni in Medio Oriente
I ribelli Houthi yemeniti considerano gli attacchi americani all'Iran come una «dichiarazione di guerra» contro il popolo iraniano. Il governo dei ribelli sciiti afferma: «Le nostre forze armate sono pronte a colpire le navi Usa nel Mar Rosso».
Il Qatar deplora le «pericolose tensioni» in Medio Oriente e ritiene che l'attacco Usa ai siti nucleari in Iran porterà «ripercussioni catastrofiche» a livello regionale e internazionale. Lo scrive il ministero degli Esteri di Doha su X.
Anche l'Oman ha condannato fermamente oggi gli attacchi statunitensi contro i siti nucleari in Iran. Il sultanato del Golfo «esprime profonda preoccupazione, denuncia e condanna dell'escalation derivante dagli attacchi aerei diretti lanciati dagli Stati Uniti contro siti nella Repubblica Islamica dell'Iran", ha dichiarato l'agenzia di stampa ufficiale dell'Oman. L'Oman stava mediando nei colloqui sul nucleare tra Washington e Teheran.
«È necessario evitare di coinvolgere o trascinare in alcun modo il Libano nello scontro regionale in corso»: così il premier libanese Nawaf Salam su X, parlando di «pericolosa escalation delle operazioni militari e del rischio di ripercussioni sull'intera regione». «La consapevolezza del nostro supremo interesse nazionale è la nostra arma più potente in queste delicate circostanze», ha aggiunto. In Libano cresce il timore di un possibile intervento di Hezbollah a fianco dell'alleato Iran.
L'Egitto ha espresso profonda preoccupazione per l'accelerata escalation in Iran, sottolineando che gli sviluppi in Iran rappresentano una seria minaccia per la sicurezza regionale e internazionale e rischiano di avere gravi conseguenze se sfuggissero al controllo. In una nota, il ministero degli Esteri ha sottolineato che l'Egitto sta monitorando attentamente gli sviluppi e respinge qualsiasi azione che possa minare la Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale o violare il principio del rispetto della sovranità dello Stato. Nella nota, l'Egitto ribadisce la sua contrarietà ai crescenti rischi di un peggioramento della situazione che potrebbe portare a ulteriore caos e tensioni, invitando nel contempo tutte le parti a dar prova di saggezza, dare priorità al dialogo e cercare soluzioni politiche globali che evitino di scivolare in un conflitto aperto o ondate di escalation militare che potrebbero far precipitare la regione in un vortice di instabilità. Infine, il Cairo sottolinea la necessità di un'immediata de-escalation, della moderazione e della salvaguardia delle vite dei civili, sottolineando che la calma e il dialogo sono gli unici modi per porre fine a questa pericolosa crisi e preservare la sicurezza e la stabilità della regione.
Crosetto: «L'attacco Usa cambia lo scenario»
Questo bombardamento «cambia completamente lo scenario, si apre una crisi molto più grande» e anche «da parte dell'Iran» c'è da attendersi «una risposta molto più forte che rischia di allargarsi a tutti gli obiettivi americani» ha affermato il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Il ministro ha aggiunto che da ieri sera si stava monitorando la situazione «perché alcuni spostamenti di aerei americani ci avevano dato la ragionevole certezza che potesse scattare un attacco. Questa notte è avvenuto: era chiaro che il sito nucleare di Fordow fosse il punto di interesse principale di Israele, perché centro del programma nucleare iraniano. Israele non aveva le capacità per colpire in modo significativo questo sito, sotto 90 metri di roccia: per questo sono intervenuti nella notte bombardieri americani che hanno la capacità di penetrazione sottoterra più elevata al mondo".
Meloni convoca i vertici dell'intelligence
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sta seguendo con la massima attenzione la crisi in Iran e ha convocato per la mattinata una riunione in videoconferenza con i ministri interessati, con il sottosegretario Alfredo Mantovano e con i vertici dell'intelligence. E' quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi.
I tre siti nucleari colpiti dagli Usa
Gli Stati Uniti hanno colpito tre dei maggiori siti nucleari iraniani, scaricando - secondo indiscrezioni - sei bombe «bunker buste» su Fordow e 30 missili Tomakawk su Natanz e Isfahan. «Sono stati completamente e totalmente cancellati», ha detto Donald Trump parlando alla nazione.
Fordow
Le immagini dall'alto lasciano vedere ben poco dell'impianto di arricchimento dell'uranio. Il complesso, costruito vicino alla città santa di Qom, 150 chilometri a sud di Teheran, è altamente sorvegliato ed è stato reso pubblico per la prima volta nel 2009. La sua costruzione, secondo le stime, è iniziata agli inizi del 2000. Le due aree principali dell'impianto si trovano a una profondità stimata di 80-90 metri sottoterra. «Le dimensioni e la configurazione della struttura sono incoerenti con un programma pacifico» sul nucleare, aveva detto Barack Obama nel 2009.
Natanz
Costruito in segreto ma rivelato pubblicamente nel 2002, questo sito è in grado di arricchire l'uranio fino al 60% di purezza e si ritiene che sia responsabile della produzione della maggior parte dell'uranio iraniano di qualità quasi militare. Natanz si trova a oltre 160 chilometri a sud di Teheran e la sua struttura è parte in superficie e parte sottoterra. Nel 2010 il virus informatico Stuxnet ha sabotato le sue centrifughe. Nel 2020 e nel 2021 due esplosioni distinte hanno danneggiato l'impianto.
Isfahan
La città di Isfahan, a sudovest della capitale, ospita una serie di importanti strutture militari, fra cui impianti nucleari, una grande base aerea e fabbriche associate alle produzioni di droni. Il sito ospita l'impianto in cui l'uranio naturale viene convertito per poi essere immesso nelle centrifughe di Natanz e Fordow. L'impianto, la cui costruzione è iniziata nel 1999, gestisce tre piccoli reattori di ricerca forniti dalla Cina, oltre a produrre il combustibile e altre attività per il nucleare civile iraniano.
Iran: «Ci difenderemo con tutte le nostre forze»
Il ministero degli Esteri iraniano ha dichiarato oggi che gli Stati Uniti hanno iniziato una pericolosa guerra contro l'Iran attaccando gli impianti nucleari del Paese. «L'Iran si riserva il diritto di difendersi dall'aggressione statunitense con tutte le sue forze», ha aggiunto.
The United States, a permanent member of the United Nations Security Council, has committed a grave violation of the UN Charter, international law and the NPT by attacking Iran's peaceful nuclear installations.
— Seyed Abbas Araghchi (@araghchi) June 22, 2025
The events this morning are outrageous and will have everlasting…Il ministero degli Esteri iraniano afferma in una dichiarazione che gli Stati Uniti hanno iniziato una «guerra pericolosa contro l'Iran», colpendo i suoi impianti nucleari. «Il mondo non deve dimenticare che sono stati gli Stati Uniti, nel bel mezzo di un processo diplomatico, a tradire la diplomazia», sottolinea. Descrivendo Israele come «genocida e senza legge», la dichiarazione accusa gli Stati Uniti di aver lanciato «una guerra pericolosa contro l'Iran». Gli attacchi, prosegue, costituiscono una violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale: il governo degli Stati Uniti «si assume la piena responsabilità delle gravi conseguenze e delle terribili ripercussioni di questo crimine efferato».
Missili iraniani su Israele
Un palazzo colpito a Tel Aviv dai missili iraniani - Foto Epa Atef Safadi © www.giornaledibrescia.itIn risposta all'attacco statunitense della notte, l'Iran - secondo la sua tv di Stato - ha lanciato 30 missili verso Israele. Un missile iraniano ha colpito la città di Haifa dove sono stati segnalati gravi danni: lo hanno riferito i soccorritori. Crolli sono stati segnalati anche nel centro del Paese. Ingenti distruzioni sono state causate anche a Tel Aviv. Il servizio di soccorso israeliano Magen David Adom riferisce che finora 11 persone risultano ferite a causa della caduta di missili balistici iraniani in diverse zone del Paese.
Aiea: «Nessun aumento delle radiazioni
«In seguito agli attacchi su tre siti nucleari in Iran - incluso quello di Fordow - l'Aiea è in grado di confermare che al momento non sono stati segnalati aumenti dei livelli di radiazioni all'esterno dei siti. Aiea fornirà ulteriori valutazioni sulla situazione in Iran non appena saranno disponibili nuove informazioni».
Following attacks on three nuclear sites in Iran - including Fordow - the IAEA can confirm that no increase in off-site radiation levels has been reported as of this time.
— IAEA - International Atomic Energy Agency ⚛️ (@iaeaorg) June 22, 2025
IAEA will provide further assessments on situation in Iran as more information becomes available.L'attacco nella notte
Ben prima della scadenza di due settimane che aveva promesso per negoziare con Teheran, Donald Trump ha sferrato un attacco a sorpresa in Iran, intestandosi quello che spera sia il colpo di grazia decisivo, dopo nove giorni di bombardamenti israeliani. Ma col rischio di un'imprevedibile escalation in Medio Oriente, dopo le prime minacce partite dalla tv di Stato iraniana, secondo cui «ogni cittadino americano, o militare, nella regione è ora un legittimo obiettivo».
«Adesso è iniziata la guerra», è il post pubblicato sull'account X associato ai Guardiani della Rivoluzione iraniana. Qui l'articolo completo.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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