Gli angeli custodi dei Bufo bufo entrano in azione

Barbara Fenotti
Le guardie ecologiche sono già al lavoro alla pozza della Cocca di Nave per proteggere i rospi. Nel 2023 ne sono stati salvati 638
Guardie ecologiche alla pozza di Cocca per proteggere i Bufo bufo
Guardie ecologiche alla pozza di Cocca per proteggere i Bufo bufo
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Manca ormai meno di un mese all’arrivo della primavera e le guardie ecologiche volontarie della Comunità montana della Valtrompia sono al lavoro sulla pozza della Cocca, sul confine tra Nave e Lumezzane. All’inizio di ogni primavera i rospi comuni, Bufo bufo, migrano per la riproduzione, spostandosi dagli ambienti abituali, come boschi e campagne, verso piccoli acquitrini, pozze d’acqua per l’abbeveraggio degli animali o laghi con rive paludose.

I rospi compiono questi spostamenti verso i siti riproduttivi nel giro di pochi giorni, percorrendo anche alcuni chilometri e muovendosi quasi tutti in contemporanea dal crepuscolo fino a notte fonda. Il problema nasce quando queste migrazioni attraversano strade carrabili perché, a causa del loro incedere lento e dell’oscurità, i rospi non riescono a sfuggire al traffico e rischiano quindi di venire schiacciati. A farne le spese sono soprattutto gli esemplari adulti e ancora pieni di uova. Alcuni studi recenti hanno stimato che ogni anno il traffico automobilistico travolge sulle strade lombarde più di un milione di esemplari adulti.

Le guardie ecologiche della Comunità Montana hanno posto quindi una grande attenzione al problema della salvaguardia degli anfibi: dal 1996 sono impegnate nella salvaguardia dei Bufo bufo alla pozza della Cocca. Ogni anno, prima della migrazione che avviene verso la fine di febbraio, vengono posizionate delle barriere difficilmente superabili dai rospi, che fungono sia da protezione per impedire che vadano in strada, sia da guida per indirizzarli verso i sottopassi costruiti apposta per loro. L’operazione viene svolta in accordo con i proprietari del sito.

A partire dall’inizio della migrazione fino a quando tutti i rospi non saranno tornati alla loro vita normale nei boschi, vengono fatte turnazioni giornaliere dei volontari per raccogliere e salvare gli esemplari che sfuggono alle barriere. Nel 2023, in linea con gli anni precedenti, sono stati salvati 638 rospi

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