A Ghedi pugni, sassi e una katana: «Noi massacrati dai maranza»

Poco più che ventenni, i ragazzi sono spaventati, delusi e infuriati. I genitori ancora di più: «Non è concepibile – dicono un papà e una mamma –, che i nostri figli siano tranquillamente seduti al bar (versione confermata dal gestore, ndr) e, senza motivo, vengano assaliti da un gruppo di stranieri, che spaccano la testa e la moto di un ragazzo. Perché nessuno prende provvedimenti? Non è un caso isolato: dopo giovedì, ecco il bis».
Il primo caso
Partiamo da giovedì. Insieme a due amici, verso le 22.40 Claudio e Giorgio (nomi di fantasia, «perché noi abbiamo tutto da perdere, loro niente») erano davanti al bar di Piazza Trento. «All’improvviso – racconta Claudio – sono arrivati alcuni marocchini che volevano provare la mia moto e mi hanno minacciato: "Io spaccio qui, se non prendete la roba da me vi ammazzo". È chiaro che avevano voglia di fare a botte».
«Non abbiamo ceduto alle provocazioni e abbiamo cercato di andare via – continua Giorgio –. Ma quelli prima mi hanno preso il portafogli, poi si sono allontanati, per poi tornare e buttarmi a terra. Quando ho cercato di difendermi, hanno tirato bottiglie e sassi, rompendo la vetrina e un tavolino del bar, Infine, hanno sferrato un pugno al mio amico, spaccandogli il naso». Uno dei ragazzi è entrato nel bar e ha chiamato il 112: sul posto sono intervenuti i carabinieri, che non senza fatica hanno bloccano uno degli assalitori, e l’ambulanza, che ha portato il ferito col naso rotto al pronto soccorso.
«Pensavo che a quel punto fosse tutto finito – continua Claudio – e invece sono arrivati altri stranieri, che hanno circondato e insultato i carabinieri. È nato un parapiglia, con tutti che correvano di qua e di là. Mi sono detto: qui finisce male». «Quando ho visto i carabinieri salire in auto ho chiesto: “Ci lasciate qui da soli con 15 persone che vogliono saltarci addosso?” - conclude l’amico -. E a quel punto ci hanno accompagnato fuori dal paese».
Il secondo caso
Il secondo episodio è avvenuto nella notte tra sabato e domenica, in una via del centro: qui alcuni amici sono stati avvicinati da quattro giovani. «Uno ha estratto prima una katana, colpendo un nostro amico (sangue a fiotti e braccio rotto), poi una pistola». Quando l’aggressore si è allontanato, sul posto sono intervenuti i carabinieri e l’ambulanza, che ha portato il ferito al pronto soccorso.
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