Gavardo, nella galleria San Biagio possono transitare 11 veicoli al minuto

Ubaldo Vallini
La decisione di Anas è destinata a creare polemiche e, probabilmente, anche lunghe code
La galleria San Biagio a Gavardo © www.giornaledibrescia.it
La galleria San Biagio a Gavardo © www.giornaledibrescia.it
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Sembra una barzelletta, ma è tutto vero: nella galleria San Biagio di Gavardo, per «limitare la pericolosità in caso di incendio», Anas ha deciso debbano transitare solo 11 veicoli al minuto. Facendo un rapido calcolo, sono circa 660 auto all’ora, dato che ogni guidatore è tenuto a mantenere 100 metri di distanza dal veicolo che lo precede.

La misura non è frutto di un improvviso rigurgito di lentezza zen, ma di una nuova ordinanza, figlia del decreto ministeriale del 20 giugno 2025 che impone distanze minime in galleria: 70 metri se si viaggia a 50 km/h, 100 metri se il limite è 70 km/h. E nella San Biagio, il limite è stato abbassato da 90 a 70 km/h e la distanza fra veicoli portata a 100 metri. Peccato che la matematica non sia un’opinione: con 100 metri di tra un’auto e l’altra e una velocità di 70 km/h, la galleria diventa una processione rarefatta.

Prevenzione incendi

Non proprio il massimo per una delle principali strade dell’est bresciano, la 45 Bis Gardesana Occidentale, dove già il traffico è spesso caotico. La motivazione ufficiale è la prevenzione degli incendi in galleria. Giusto. Sacrosanto. Ma nel frattempo, chi percorre ogni giorno quel tratto dovrà armarsi di pazienza e… di cronometro. Perché, anche senza ingorghi o incidenti, il collo di bottiglia è servito.

Anas promette futuri interventi per l’adeguamento degli impianti antincendio. Fino ad allora, però, la galleria San Biagio si candida a diventare il simbolo di un’Italia che, pur di non risolvere subito i problemi strutturali, preferisce rallentare tutti. Magari lasciando il tempo di ammirare il soffitto della galleria, sempre che piaccia il genere.

E intanto, fuori, la coda cresce. Dentro, si procede a 70 all’ora… ma distanti, molto distanti. Così distanti che forse, alla fine, l’unico incendio che rischiamo è quello della pazienza degli automobilisti, che finiscono con l'essere obbligati, di fatto, a non rispettare le regole.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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