Fondi sottratti alla onlus: due anni all’ex presidente Bisinella

Si è chiuso con una condanna a due anni di reclusione, con pena sospesa, il procedimento a carico di Pietro Bisinella, ex segretario provinciale del Partito Democratico ed ex presidente della Fondazione Provinciale Bresciana per l’Assistenza Minorile Onlus, accusato di peculato per essersi appropriato di somme di denaro dell’ente.
I bonifici
Il giudice per l’udienza preliminare Mauro Liberti, accogliendo la richiesta di patteggiamento formulata dai legali della difesa e condivisa dal pubblico ministero, ha applicato la pena finale di due anni di reclusione, riconoscendo il beneficio della sospensione condizionale.
Secondo quanto ricostruito in aula, tra il 21 novembre 2022 e il 14 settembre 2023, Bisinella – che aveva la piena disponibilità del conto corrente della Fondazione, – avrebbe effettuato bonifici a proprio favore e prelievi in contanti per un totale di oltre 160mila euro.
Le attenuanti
La Fondazione che opera nel settore dell’assistenza e del sociosanitario, si è costituita parte offesa, rappresentata dalla presidente Tiziana Ippolito. Il tribunale ha riconosciuto all’imputato le attenuanti generiche, sottolineando la sua condizione di incensuratezza, la collaborazione processuale e soprattutto il parziale risarcimento del danno effettuato prima dell’udienza preliminare.
«Ho vissuto un buco nero di sei mesi e sono andato in tilt. Ho perso completamente l’equilibrio. Mi prendo tutte le responsabilità e non ho mai provato a giustificarmi» disse Bisinella in un’intervista al GdB (rileggila qui) quando la vicenda divenne di dominio pubblico.
La dichiarazione
«Si è conclusa finalmente una vicenda molto dolorosa. La giustizia ha fatto il suo dovere e io avevo già ammesso le mie colpe ancora prima che iniziassero le indagini. Ho risarcito completamente la Fondazione così come avevo già fatto mettere a verbale dalla onlus il 23 ottobre 2023. Purtroppo sono vittima di depressione collegata anche all’uso di sostanze stupefacente e grazie a questa vicenda ho iniziato a curarmi con lo Smi di Pisogne dall’otto gennaio 2024. Ho fatto il mio percorso presso una comunità terapeutica in cui oggi lavoro come educatore. Mi dispiace molto che questa vicenda umana si sia prestata a speculazioni politiche. Avrei potuto chiedere i danni a persone che alle mie spalle si sono divertite per me, ma ho preferito prendermi cura di me. La sentenza è di due anni pena sospesa, senza interdizione dai pubblici uffici e dimostra che da parte mia non c’è mai stato alcun intendimento malavitoso o sottrattivo nei confronti della Fondazione».
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