Federazione autotrasportatori in allerta: «Mancano 1.000 autisti»
Il settore dell’autotrasporto su gomma ha tanti problemi e di varia natura, tra cui il rischio di introduzione del pedaggio sulla Corda molle. Uno però pesa più di tutti e ha una valenza strutturale: la mancanza di «appeal» del mestiere dell’autista di camion per la nuova generazione. La questione non è di poco conto e sta creando al settore carenza di personale, stimabile in circa mille unità nel Bresciano e 20mila in tutto il Paese.
Di quella che i vertici della Federazione degli autotrasportatori italiani (Fai) definiscono «una crisi per cui è a rischio la stessa sopravvivenza del settore», si è parlato anche ieri mattina al Brixia Forum di via Caprera, dove è andata in scena l’Assemblea generale 2025 della Fai Brescia, che nell’occasione ha cambiato denominazione e raggio territoriale d’azione ed è diventata Fai Brescia e Lombardia orientale, inglobando nel sodalizio che manterrà il suo quartier generale nella nostra città, in via Della Volta 84, anche le imprese dell’autotrasporto di Cremona e Mantova.
Cercasi appeal
Ad affrontare il discorso è stato il presidente Sergio Piardi, affiancato al tavolo dei relatori dal presidente nazionale Paolo Uggè, dal segretario generale nazionale Carlotta Caponi, dal presidente regionale Antonio Petrogalli e dalla segretaria provinciale Giuseppina Mussetola. «Siamo una squadra di lavoro ancora ampia ed efficiente che solo nella nostra Fai conta 2.419 aziende, 13mila addetti e 20mila veicoli – ha detto Piardi – ma contiamo un’età media sempre più alta per la presenza di molti uomini sopra i 50 anni e pochissimi ragazzi.

Allora il primo proposito per il 2026 che ci siamo dati è riuscire a costruire una visibilità diversa al nostro mestiere. Ci serve aiuto, probabilmente anche dal settore della comunicazione e dalle istituzioni, per far capire alla nuova generazione che quello dell’autista è un mestiere importante, fondamentale per il sistema Paese e per il sistema aziendale e che – come osservato dall’assessore regionale ai Trasporti, Claudia Maria Terzi – «garantisce la possibilità a chi lo fa di viaggiare e vedere il mondo».
Il nodo della bretella
Le altre questioni grosse e spinose trattate dai vertici della Fai sono state Corda Molle e rispetto degli orari di carico e scarico. Per la Corda molle il presidente Piardi ha paventato il rischio di pedaggio «dal 1° febbraio» e ha chiesto ai rappresentanti politici di Provincia e Regione di «adoperarsi per scongiurare un problema che potrebbe avere risvolti sociali e di sicurezza negativi per tutto il traffico della zona e per i Comuni attraversati dalla bretella».
In tema di orario per il carico e scarico delle merci, che affligge non poco autisti e aziende di trasporto, la segretaria provinciale Mussetola ha ricordato di come il 2025 sia stato «l’anno del ventesimo dall’introduzione della legge 286, quella che contiene i dettami per la salvaguardia di chi trovandosi in azienda per scaricare la merce, ha diritto a farlo entro un’ora e mezza e non in un’intera giornata. Questa legge è già rispettata in Spagna e Francia ma da noi è sempre stata disattesa. Le recenti sanzioni introdotte a carico delle aziende coinvolte e inadempienti potrebbero segnare finalmente un cambio di passo, riducendo i danni economici patiti dai trasportatori che hanno i camion fermi nei piazzali ore e ore».
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