Pedaggio Corda Molle, Fai Brescia verso l’assemblea generale

La possibile introduzione di un pedaggio sulla Corda Molle è una questione molto dibattuta, che potrebbe rappresentare un danno socio-ambientale per il territorio bresciano attraversato, ma anche un danno economico per le imprese dell’autotrasporto che la usano abitualmente.
Il tema sarà tra quelli «caldi» di cui si discuterà domenica mattina 9 novembre dalle 9.30 all'auditorium del Brixia Forum di via Caprera, nel corso dell’Assemblea generale 2025 della Fai di Brescia, la Federazione della nostra provincia degli autotrasportatori italiani.
I temi
Presentando ieri l’appuntamento, il presidente Fai Sergio Piardi ha evidenziato la netta «contrarietà» degli autotrasportatori bresciani da lui rappresentati – 2.419 imprese con 13.000 addetti e 20.000 veicoli – all’introduzione del pagamento per chi percorre la tratta o una parte di essa, perché le aziende dell'autotrasporto ne sarebbero penalizzate due volte: «Non solo per i versamenti ogni volta del costo del biglietto – evidenzia –, ma anche perché nel frattempo, con il grosso del traffico dirottato sulla Corda Molle, i Comuni vicini hanno trasformato le loro strade con rotatorie e divieti di accesso che oggi rendono molto difficile il transito ai mezzi pesanti e in qualche caso impediscono loro l’accesso alle zone industriali. Quindi, oltre al danno, per imprese e camionisti sarebbe una beffa». Per i paesi invece significherebbe tornare a essere soffocati dal traffico, oggi molto alleggerito proprio grazie all’alternativa rappresentata dalla moderna arteria stradale.
Tra gli altri argomenti, il più sentito sarà il rispetto della legge di filiera 286/05, che compie 20 anni ma è stata modificata a luglio dopo un lungo lavoro di confronto tra gli attori della filiera e la politica nazionale, con l’obiettivo di renderla più incisiva.
Ancora il presidente Piardi, affiancato dal presidente della Fai Lombardia Antonio Petrogalli e dalla segretaria della Fai Brescia Giuseppina Mussetola, ha ricordato di come oggi questa legge sia «molto disattesa, e di come questo comporti grossi sprechi di tempo e risorse per le imprese autotrasportatrici. Gli autisti infatti si trovano spesso nella condizione di dover attendere anche mezza giornata nei piazzali di aziende e supermercati prima di riuscire a caricare la merce o a scaricare il loro carico».
A fargli eco è Petrogalli: «Un problema che rappresenta l'ennesimo danno economico e in più toglie “appeal” al nostro lavoro, obbligando gli autisti (a Brescia ne mancano un migliaio, ndr) a lunghi soggiorni lontano da casa che potrebbero essere evitati se solo le aziende pianificassero con migliore attenzione i tempi di carico e scarico». E continua: «Oggi la nuova legge fissa i tempi di attesa a un'ora e mezza, come già succede in Francia e Spagna, e se questi non verranno rispettati i responsabili saranno soggetti a una sanzione. Determinante sarà il controllo dei tempi, che dovrebbe essere demandato a uno degli attori dell'Albo dei trasportatori».
Incorporazione
Nell’assemblea di domenica, dove è atteso anche il presidente della Fai nazionale Paolo Uggè, è prevista la modifica dello Statuto per l’incorporazione degli autotrasportatori di Cremona e Mantova, operazione che trasformerà la federazione di via Volta in Fai Brescia e Lombardia Orientale.
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