Faccetta Nera all’Adunata degli alpini a Biella, l’Ana prende le distanze

Le note di «Faccetta Nera» trasmesse dagli altoparlanti in piazza e decine di persone, tra cui diversi con il cappello con la penna nera, che intonano la canzone. È accaduto ieri sera a Biella dove è in corso l'Adunata nazionale degli Alpini.
La scena è documentata da un video circolato sui social. «Il canto fascista che celebra gli orrori nel colonialismo del duce risuonato nella notte in via Gramsci - dicono Elisa Francese, della segreteria provinciale Dem e Andrea Basso, segretario del circolo Pd Biella - non ha nulla a che vedere con quanto stiamo celebrando in questi giorni e, ancor più in questa nostra città, è un insulto alla memoria. Ci attendiamo che su questo non ci siano distinguo politici».
«Condanniamo con forza i canti fascisti risuonati questa notte a Biella inneggianti alle turpi imprese coloniali del regime in Africa. Le note di Faccetta Nera sono una vergogna per la città medaglia d'oro per la Resistenza. Ci aspettiamo una unanime condanna da parte di tutte le forze politiche e una presa di posizione da parte del Comune e dell'Ana. Gli alpini che si sono impegnati anche nella guerra di Liberazione non meritano tali inqualificabili atteggiamenti» scrivono in una nota congiunta Giuseppe Paschetto e Karim El Motarajji, coordinatore provinciale e consigliere comunale di Biella del M5s.
L’Ana
L’Associazione nazionale alpini, attraverso un comunicato stampa, precisa «come le note in questione provenivano da un altoparlante di un locale privato e non dall’impianto di servizio dell’Adunata».
«L’Ana - ha sottolineato il presidente nazionale Sebastiano Favero - è una associazione di volontari apartitica per Statuto e si dissocia perciò da qualunque forma di propaganda politica. Stiamo celebrando - continua il presidente - la nostra 96ª Adunata in una città Medaglia d’oro della Resistenza. Il motto che fa da filo conduttore a questa Adunata è “Alpini portatori di speranza” e fa seguito a quello del 2024 “Il sogno di pace degli alpini”.
Giovedì 8 maggio l’Ana ha presentato proprio a Biella il nuovo libro “Alpini ribelli” dedicato al ruolo che le penne nere ebbero nella Resistenza, tanto che ben 62 di loro si guadagnarono la Medaglia d’oro al valore per la lotta di liberazione. Episodi come quello diffuso online, dunque, hanno nulla a che vedere con il significato e i valori propugnati da quasi 105 anni dalle 320mila penne nere associate all’Ana».
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