Alpini a Biella, in marcia per la pace: tanti i bresciani presenti
La pace sognata dagli alpini all’Adunata di Vicenza dello scorso anno è rimasta purtroppo una chimera. Dodici mesi dopo il mondo è, forse, in condizioni peggiori: non tacciono le armi nel cuore dell’Europa, né in Medio Oriente, e nuovi conflitti si aggiungono a quelli già noti. Una realtà triste che non fiacca lo spirito alpino, che si fa anzi «portatore di speranza», il motto coniato per questa 96esima adunata nazionale che ieri ha preso il via a Biella.
«È un mondo che ha bisogno di pace e speranza, come invoca il Giubileo quest’anno - ha detto il presidente dell’Associazione nazionale alpini, Sebastiano Favero, riprendendo le parole pronunciate da papa Leone XIV subito dopo l’elezione -: pace e speranza, due parole che devono stare insieme e che dobbiamo trasmettere. Come alpini - ha aggiunto - siamo portatori di valori a cui è doveroso richiamarsi per non perdere il senso di una storia che è stata costruita sul dolore e sul sacrificio di troppi».
Con il labaro
Come da programma, l’adunata si è aperta con l’alzabandiera in una piazza Duomo affollata da centinaia di persone e di penne nere che non si sono fatte scoraggiare dalla fitta pioggia, caduta per tutta la mattina. Al ritmo del «Trentatrè», intonato dalla fanfara della brigata alpina Julia, hanno sfilato il labaro dell’Ana, l’Associazione nazionale degli alpini, fregiato delle sue 216 medaglie d’oro, e i gonfaloni del Comune e della Provincia di Biella e della Regione Piemonte.
Alla sua prima adunata nazionale e nonostante le dimensioni, Biella sta dando un’ottima prova di preparazione.
«Sarà una grandissima festa - ha detto il sindaco Marzio Olivero -. I biellesi hanno reagito benissimo e hanno accolto gli alpini con tantissimo entusiasmo. Siamo fieri e orgogliosi di accogliere l’adunata».
Terra bresciana
Tantissimi i bresciani che hanno già raggiunto il Piemonte, arrivati nei giorni scorsi, accampati nelle tende, con i camper o negli alberghi. Ne incontriamo della Valle Camonica e della Val Trompia, della Bassa bresciana, del Garda e della città. «Non è la prima volta che prendiamo l’acqua - scherza qualcuno -, l’importante è l’amicizia e la partecipazione».
Marco da Villa Carcina è arrivato in camper con la moglie e aspetta gli amici che arriveranno domenica: «Problemi di età per qualcuno - ride - ci ritroviamo domenica». A conclusione della prima giornata ha sfilato, insieme ai gonfaloni e ai vessilli, la pluridecorata Bandiera di guerra del 3° reggimento Alpini di stanza a Pinerolo.
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