Tentata estorsione con metodo mafioso, si torna in aula nel 2026

Sette gli imputati: in tre hanno chiesto l’abbreviato, gli altri quattro il patteggiamento. La vicenda risale all’anno scorso: tre delle persone coinvolte lanciarono anche due teste di capretto nel giardino di una delle vittime
L'ingresso del tribunale di Brescia - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
L'ingresso del tribunale di Brescia - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Rapine, furti in abitazione ed estorsione (tentata), alcuni episodi aggravati anche dal metodo mafioso con tanto di lancio di due teste di capretto nel giardino di casa di una delle vittime. Nell’udienza di questa mattina, davanti al gup Alessandra Sabatucci, gli avvocati dei sette imputati hanno chiesto tre abbreviati e quattro patteggiamenti. Si tornerà in aula l’anno prossimo per la discussione degli abbreviati e la definizione del patteggiamento.

La vicenda

Sotto la lente della giustizia erano finite sette persone: accusate a vario titolo di far parte di un gruppo finalizzato alla commissione di reati contro il patrimonio attraverso rapine, furti in abitazione ed estorsione. Il blitz era avvenuto l’anno scorso, quando gli agenti della Polizia di Stato, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Brescia, avevano eseguito cinque misure cautelari nonché numerose perquisizioni nelle province di Brescia e Palermo.

Le richieste degli avvocati

A chiedere il patteggiamento a 2 anni sono stati i fratelli Salvatore e Marcello Sirchia, residenti a Brescia e a Palermo, che insieme a Mario Lapova, di casa a Castendeolo (lui ha chiesto l’abbreviato), erano finiti nei guai per rapina ed estorsione aggravate dal metodo mafioso. A chiedere il patteggiamento a 2 anni (pena sospesa) anche i due uomini accusati di rapina: Ismaele Samai, residente a Brescia, e Salvatore Spadaro, residente a Nave. Hanno chiesto l’abbreviato (e torneranno in aula insieme a Lapova il 6 febbraio per la discussione) anche Giuseppe Strambini, di Concesio, accusato di ricettazione e di detenere illegalmente una pistola e un fucile a pompa, portato anche in luogo pubblico, e Roberto Presti, nei guai per ricettazione.  Chi ha chiesto il patteggiamento tornerà in aula il 20 marzo. 

Salvatore Sirchia è a processo, in dibattimento, anche per una vicenda di usura. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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