Donazione organi, per 7 su 10 è «sì»: Brescia tredicesima tra le grandi città

Emerge dal rapporto del Centro nazionale trapianti diffuso per la Giornata del dono che ricorre oggi
La nostra provincia, in quanto a Indice del dono, è 39esima in Italia, quinta in Lombardia  © www.giornaledibrescia.it
La nostra provincia, in quanto a Indice del dono, è 39esima in Italia, quinta in Lombardia © www.giornaledibrescia.it
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Quasi il 70% di chi ha rinnovato la carta d’identità nel 2023 ha espresso una decisione sulla donazione degli organi dopo la morte: sette su dieci hanno acconsentito, tre no. Questo risultato piazza Brescia al tredicesimo posto tra le «grandi città» italiane con più di centomila abitanti. La classifica è stata diffusa dal Centro nazionale trapianti in vista della Giornata del dono che si celebra oggi. Si basa sull’Indice del dono composto dalla somma di tre diversi parametri e vede sul podio Trento, seguita da Verona e Sassari.

Paese per paese

A livello nazionale ad oggi il Sistema informativo trapianti (Sit) contiene 19 milioni di dichiarazioni registrate: 13,5 milioni di sì e 5,5 milioni di no. Nel Bresciano i paesi con il più alto Indice del dono sono Cedegolo (97% di sì, 3% di no e 45,1% di astenuti), Vione, Cevo, Piancogno, Sulzano, Ome, Malonno, Collebeato e Sale Marasino. Quelli, invece, in cui l’Indice del dono è più basso sono Palazzolo (39,8% di sì, 60,2% di no e 6,3% di astenuti), Marmentino, Berlingo, Collio, Roccafranca, Cimbergo, Mura e Carpenedolo, che chiude la classifica con il 32% di sì, il 68% di no e l’1,1% di astenuti.

Nel complesso, tenendo in considerazione i dati di tutti i comuni, la nostra provincia risulta 39esima a livello nazionale e quinta in Lombardia: l’Indice del dono bresciano è 62,4/100 ed è superiore rispetto alla media italiana del 60,69/100.

Nel Belpaese la mappa della generosità vede spiccare la provincia autonoma di Trento (con un Indice del dono di 70,85/100), seguita da Valle d’Aosta, Sardegna e Veneto. Al nono posto, poi, c’è la nostra regione con un Indice del dono» di 62,22, quindi molto vicino a quello bresciano. In Italia, tra i comuni medio-grandi, quelli cioè con una popolazione tra i 30mila e i 100mila abitanti, svetta Corato, in provincia di Bari. Tra i medio-piccoli (5mila-30mila abitanti) si distingue il borgo abruzzese di Guardiagrele, in provincia di Chieti. Quanto, infine, ai paesi con meno di 5mila abitanti a primeggiare è Geraci Siculo con nessuno diniego su 163 carte d’identità emesse lo scorso anno.

Giovani e anziani

Passando, invece, alla classifica per età, emerge che la fascia più propensa a esprimere il consenso è quella 31-40; più resistenza viene riscontrata nella fascia 18-30 e tra gli over 70. Da qui l’impegno dell’Aido nazionale a «fare di più con i giovani e gli anziani.

I primi vanno sensibilizzati affinché possano fare una scelta consapevole sulla donazione: e DigitalAido è uno strumento molto utile in questo senso - sottolinea la presidente Flavia Petrin -. Quanto ai secondi, emerge che molti in avanti con l’età credono, sbagliando, che non sia possibile donare: oltre il 50% delle donazioni attuali arriva da una persona over 65; si può donare anche a 70, 80 anni e oltre; ricordiamo che non più tardi di un anno e mezzo fa una nonnina di quasi 102 anni ha donato con successo il fegato».

I numeri

Con oltre duemila prelievi di organi e quasi 4.500 interventi, il 2023 è stato «un anno record - aggiunge -, ma al contempo non possiamo dimenticare che ancora ottomila persone sono in lista d’attesa per un trapianto che, nella stragrande maggioranza dei casi, è l’ultima possibilità di cura. Quindi teniamo alta la guardia: l’Aido (che quest’anno ha compiuto 50 anni), continuerà instancabilmente nella sua opera di informazione, formazione e sensibilizzazione alla cultura della donazione. Non c’è trapianto senza donazione, ma non c’è donazione senza un sì alla vita, informato, consapevole, gratuito: è questo il dono più bello».

Per sensibilizzare

Le iniziative dell’Aido proseguono anche nel Bresciano e si intensificano in questi giorni. I volontari affiancati da operatori sanitari saranno negli ospedali di Edolo (questa mattina), Desenzano (martedì), Manerbio (mercoledì), Gavardo (giovedì) e Brescia (giovedì al Civile, corridoio dei quadri).

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