Depuratore di Bagolino: tre ipotesi in campo ma la scelta è urgente

Ubaldo Vallini
Assemblea pubblica dopo mesi di silenzio. L’opzione più probabile in località Ponte Prada divide l’attuale Giunta e la precedente
Bagolino - © www.giornaledibrescia.it
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Dopo mesi di silenzio, il nodo del depuratore è tornato al centro del dibattito pubblico. Mercoledì sera, nella sala consiliare del municipio, si è tenuto un incontro aperto alla cittadinanza durante il quale Roberto Romano di A2A ed il dirigente Ato Marco Zemello hanno illustrato le tre principali ipotesi progettuali per dotare il capoluogo di un impianto di depurazione delle acque reflue, ancora oggi mancante.

Un’assenza pesante, che da undici anni espone il Comune a sanzioni europee e nega un servizio essenziale, in contrasto con le normative sulla tutela delle acque e con gli sforzi profusi per la salvaguardia del lago d’Idro.

Una scelta

Tre le ipotesi in campo. L’ampliamento dell’impianto esistente che è stata scartata quasi subito: richiederebbe nuove fognature da valle con impianti di sollevamento e si scontra con vincoli urbanistici in un’area agricola tutelata.

La seconda è di collettare il tutto a valle, ma è molto costosa e tecnicamente problematica: circa 18 dei 44 chilometri di rete fognaria tra Ponte Caffaro e Sabbio Chiese sono sottodimensionati e da rifare. Inoltre, servirebbero nuove vasche di accumulo a Bagolino e i tempi di realizzazione non sarebbero compatibili con le scadenze imposte dalle infrazioni europee. I costi sono stimati quattro volte superiori rispetto a un nuovo impianto in loco.

Il progetto a Ponte Prada
Il progetto a Ponte Prada

Ultima ipotesi, più realistica, è di realizzare il nuovo depuratore in località Ponte Prada. Anche in questo caso non mancano criticità, in particolare il mancato rispetto della distanza minima di 100 metri da edifici, però superabile con apposite deroghe ed accorgimenti tecnici. Il costo dell’intervento è stimato in circa 10 milioni di euro. Una questione aperta da anni: già durante l’amministrazione Marca, l’area di Ponte Prada era stata individuata come sede ideale per il nuovo impianto, ma la proposta aveva sollevato polemiche e portato alla formazione di un comitato contrario. La zona è comunque già classificata come area di pubblica utilità nel Piano di Gestione del Territorio.

L’attuale sindaco Claudia Carè, durante la campagna elettorale del 2024, si era dimostrata disponibile a valutare una diversa localizzazione e questo anche mercoledì sera ha creato frizioni con la precedente amministrazione: «Il depuratore va fatto, di concerto con A2A faremo in modo che venga realizzato nel modo migliore possibile» ha dichiarato nel corso della riunione.

La rete fognaria di Bagolino è in condizioni critiche: acque nere e bianche spesso non separate vengono scaricate direttamente nei fossi, finendo nel Caffaro e poi nel lago d’Idro, aggravando così i processi di eutrofizzazione dell’Eridio.

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