Defibrillatori, la rete si estende ma resta il nodo di quelli «fantasma»

Barbara Fenotti
Su tutto il territorio bresciano risultano a oggi registrati all’interno del portale regionale Padless 3.259 dispositivi. Muchetti: «Nelle prossime ne verranno installati altri 64 in città»
Un defibrillatore - © www.giornaledibrescia.it
Un defibrillatore - © www.giornaledibrescia.it
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La rete dei defibrillatori pubblici si estende, ma resta il nodo critico dei dispositivi «fantasma», ovvero quelli installati ma non registrati nel sistema regionale e, quindi, invisibili ai soccorritori. Questa la situazione delineata oggi da Simone Piccioli, responsabile della Defibrillazione precoce di Areu, nel corso della commissione consiliare convocata appositamente per sviscerare il tema della presenza dei Dae e della loro ubicazione.

Su tutto il territorio bresciano, quindi della città e della provincia, risultano a oggi registrati all’interno del portale regionale Padless 3.259 dispositivi. «Rimane però altissima la percentuale di quelli installati ma non comunicati - ha sottolineato Piccioli - e, perciò, invisibili alla centrale di emergenza e a chi interviene». Un dato critico dal momento che, oltretutto, non risultando nel sistema, l’operatore che risponde a una chiamata non sa che c’è e non può fornire indicazioni a chi c’è in linea per guidarlo all’uso del Dae. E, com’è ormai risaputo, i primi quattro minuti sono fondamentali per il paziente in arresto cardiaco.

Sul territorio del Comune di Brescia sono un centinaio i dispositivi. «Nelle prossime settimane procederemo con l’installazione di altri 64 defibrillatori e abbiamo dato mandato ai cdq di comunicarci eventuali Dae fantasma - ha annunciato l’assessore Valter Muchetti -. Stiamo inoltre lavorando anche su momenti di formazione nei quartieri in collaborazione con le realtà associative che già si occupano di emergenza sanitaria».

Nel corso della commissione si è discusso anche del posizionamento dei dispositivi sulle pareti esterne dei condomini. Accanto, per intenderci, al portone dei campanelli, quindi sulla strada, dove anche chi è di passaggio può, all’occorrenza, servirsene. «Nei condomini avviene il 70% degli arresti cardiaci - ha ricordato il capogruppo di Forza Italia, Paolo Fontana -. Sarebbe opportuno che il Comune compartecipasse, quindi, al 50% per dotare i condomini di Dae».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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