Dalla Croce Bianca il «grazie» ai militi sempre in prima linea
Duecentocinquanta grazie a chi ogni giorno indossa la tuta arancione del soccorritore e spende il proprio tempo per gli altri. Ieri la Croce Bianca di Brescia ha festeggiato i suoi militi, con la cerimonia di premiazione che si svolge ogni due anni e che riguarda tutte e cinque le sezioni del sodalizio di via Fratelli Bandiera (due a Brescia città, una a Montichiari, Chiari e Pontevico). Una festa amichevole, che riconosce l’impegno di tanti volontari pronti a ribadire la volontà di essere militi sino in fondo, preceduta da un’assemblea generale che ha richiesto la votazione di un nuovo statuto e nuovo regolamento elettorale.
La premiazione
Ad ospitare la cerimonia è stato l’auditorium della sede della Btl di via Sostegno, con la presidente di Croce Bianca Umberta Salvadego, affiancata dall’attuale comandante Roberto Alghisi. Il premio all’anzianità di servizio non è solo una normale premiazione, ma il segno che si tramandano di generazione in generazione gli ideali che hanno permesso all’associazione di arrivare a ben oltre i 130 anni di storia. Una storia fatta di dedizione e solidarietà che la Croce Bianca esporta anche in molti Paesi lontani con donazioni e collaborazioni.
Protagonisti della giornata, i volontari donne e uomini, che con costanza e generosità hanno donato anni della propria vita al servizio degli altri. Cinque, dieci, venti, trent’anni e oltre di attività. «Numeri che raccontano una storia collettiva – ha ricordato la presidente Salvadego – fatta di migliaia di turni, di interventi, di notti passate in servizio, di sorrisi, di conforto e di umanità. Ognuno di loro, con il proprio tempo e la propria disponibilità, ha contribuito a costruire qualcosa di più grande di sé».
Perché essere volontari alla Croce Bianca non significa solo indossare una divisa: significa esserci sempre dove c’è bisogno. «Essere militi oggi richiede un impegno notevole in termini di preparazione e sacrifici costanti – ha aggiunto il comandante Alghisi –per continuare a offrire ai bresciani l’efficienza dei servizi svolti, di pronto soccorso. Cerchiamo, come sempre, nuovi volontari che potranno formarsi attraverso gli appositi corsi e doneranno all’intera comunità nuova linfa di altruismo e competenza».
I più anziani
Durante la cerimonia di premiazione un pensiero commosso è stato rivolto ai militi scomparsi, riaffermando il dovere di «tenere alti i valori incarnati da chi ci ha prematuramente lasciato». Valori che vivono negli oltre mille soci (900 in pieno servizio) di cui si fregia oggi la Croce Bianca (elenco sul sito dell’associazione).
Tra i più «anziani» del servizio c’è Fausto Masserdotti che da 56 anni è operativo, oggi come secondario, me sempre alla guida di ambulanza. Fausto fu uno dei primi soccorritori in piazza Loggia dopo la strage e ne porta ancora i segni nell’anima parlando di quella mattina piovosa. Anche il suo amico Rosolino Bonetti che conta 58 anni di volontariato, da molte stagioni fa «raccolta» di riconoscimenti per anzianità di militanza nella Croce Bianca.
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