Controlli a Quinzano, lavoro nero in due aziende metallurgiche

Dodici lavoratori impiegati, dieci dei quali senza contratto. Macchinari sequestrati, produzione sospesa, sanzioni per oltre 100mila euro tra amministrative e penali. È l’esito del controllo interforze condotto nella serata del 29 maggio dai Carabinieri della Stazione di Quinzano d’Oglio, dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Brescia e da personale dell’Ats Franciacorta in due aziende operanti nel comparto della lavorazione del materiale ferroso, entrambe con sede a Quinzano e riconducibili al medesimo amministratore unico.
Il titolare delle imprese, un cittadino indiano di 64 anni residente nel comune e con precedenti di polizia, è stato segnalato all’autorità giudiziaria in stato di libertà per una lunga serie di violazioni in materia di sicurezza e normativa sul lavoro. La sua posizione resta al vaglio dell’autorità giudiziaria e la responsabilità penale sarà accertata solo in caso di condanna definitiva.
I controlli
Durante l’attività ispettiva sono state rilevate gravi irregolarità. Dieci dei dodici lavoratori di origine indiana risultavano privi di un regolare contratto, senza comunicazione preventiva di instaurazione del rapporto. Sei di loro sono anche risultati sprovvisti di documenti validi: invitati al termine del controllo a regolarizzare la propria posizione presso la Questura di Brescia, restano ora sottoposti agli accertamenti previsti in questi casi.

Oltre al lavoro irregolare, le imprese ispezionate non avevano ottemperato agli obblighi minimi di sicurezza e igiene previsti dal Testo Unico sulla salute nei luoghi di lavoro: assenza di visite mediche e formazione, ambienti in disordine, attrezzature non conformi e mancato rispetto dei requisiti igienico-sanitari sono solo alcune delle contestazioni mosse dal personale dell’Ats. In base alle violazioni accertate, è stato adottato un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale con effetto immediato. Il provvedimento è scattato in virtù della soglia prevista per l’impiego di lavoratori in nero: in questo caso, superiore all’indice del 10% sul totale dei dipendenti presenti in sede, fissato dalla normativa per l’attivazione della misura cautelare.
Sono inoltre stati sequestrati i macchinari utilizzati per la produzione e inibito l’uso dell’intera area adibita a lavorazioni, a ulteriore tutela della sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente di lavoro.
Le sanzioni comminate ammontano a 44mila euro sul fronte amministrativo e a 58.200 euro in ambito penale, a carico del datore di lavoro. Le contestazioni includono reati in materia di lavoro, salute e sicurezza, e sono ora all’esame dell’autorità giudiziaria.
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