Chi lavora al conclave deve giurare che non ne parlerà, né ora né mai

Sono medici, infermieri, addetti agli ascensori, ai servizi mensa, alle pulizie, ai trasporti. Devono firmare l’impegno al segreto assoluto davanti al Vangelo, pena la scomunica
Operazioni di allestimento della Cappella Sistina in vista del conclave - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Operazioni di allestimento della Cappella Sistina in vista del conclave - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Riservatezza totale. Non potranno rivelare, né in questi giorni né mai, cosa vedono e sentono in quello che è il momento più importante nella vita della Chiesa: la scelta del nuovo Papa. È il giuramento degli ufficiali e addetti al conclave che, in attesa dell'inizio dell'assemblea elettiva del nuovo pontefice, devono promettere «di osservare il segreto assoluto con chiunque non faccia parte del collegio dei cardinali elettori», «a meno che non ne riceva speciale facoltà».

Chi sono gli addetti ai lavori

Il giuramento avviene nella Cappella Paolina del Palazzo Apostolico: tutti coloro che saranno impegnati nel conclave che si apre mercoledì, sia ecclesiastici che laici, sottoscrivono il giuramento prescritto davanti al Vangelo. Sono medici, infermieri, addetti agli ascensori, ai servizi mensa, alle pulizie, ai trasporti.

I cardinali surante la Messa pro eligendo - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
I cardinali surante la Messa pro eligendo - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it

E ancora: c'è il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie; i cerimonieri pontifici; l'ecclesiastico scelto dal cardinale che presiede il conclave (cioè il cardinale Pietro Parolin) perché lo assista nel proprio ufficio; i religiosi addetti alla Sagrestia Pontificia; i religiosi di varie lingue per le confessioni; il colonnello e un maggiore del corpo della Guardia Svizzera Pontificia, addetti alla sorveglianza vicino alla Cappella Sistina; il direttore dei servizi di sicurezza e della protezione civile dello Stato della Città del Vaticano e alcuni suoi collaboratori.

Totale isolamento

Tutti loro, nei giorni del conclave, non potranno avere alcun contatto, neanche con i propri familiari. La formula del giuramento (che è un atto privato, lontano da telecamere e giornalisti) è solenne e comporta, nel caso del mancato rispetto, la pena più alta nella Chiesa, ovvero la scomunica.

«Dichiaro di emettere questo giuramento, consapevole che una infrazione di esso comporterà nei miei confronti la pena della scomunica "latae sententiae” riservata alla Sede Apostolica», il testuale. La promessa richiesta è anche di astenersi «dal fare uso di qualsiasi strumento di registrazione» audio o video di quanto accade nella Città del Vaticano ed in particolare di quanto ha «attinenza con le operazioni connesse con l'elezione» del successore di Francesco.

Dopo essere stati istruiti sul significato dell'atto da sottoscrivere, gli addetti ai lavori dovranno pronunciare e sottoscrivere personalmente la formula, davanti al cardinale Kevin Joseph Farrell, camerlengo di Santa Romana Chiesa, e a due testimoni, protonotari apostolici.

Niente rete cellulare

L'Ufficio di Presidenza del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, «con riferimento alle prescrizioni normative e di sicurezza inerenti alle attività relative all'elezione del Sommo Pontefice», informa che, «a partire dalle ore 15 del 7 maggio, tutti gli impianti di trasmissione del segnale di telecomunicazione per cellulare radiomobile, presenti nel territorio dello Stato della Città del Vaticano, esclusa l'area di Castel Gandolfo, saranno disattivati».

Il ripristino del segnale, aggiunge il Governatorato, «sarà effettuato successivamente all'annuncio dell'avvenuta elezione del Sommo Pontefice, pronunciato dalla Loggia centrale della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano, con la massima celerità consentita dalla tecnologia degli operatori mobili».

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