Cestino intelligente, sperimentazione con polemica

A Sirmione arriva il primo cestino intelligente per l’indifferenziato. E l’opposizione chiede di fare di più.
Il progetto
Qualche giorno fa il paese ha avviato un progetto pilota che mira a testare l’efficacia di questa tecnologia, per poi valutarne una possibile estensione a tutto il territorio comunale. I cestini intelligenti sono realizzati in acciaio inox e dotati di tecnologie avanzate che consentono la compattazione automatica dei rifiuti fino a sette volte il volume originale, grazie a un sistema interno alimentato da energia solare. Grazie ai sensori integrati e al controllo da remoto tramite app o computer, inoltre, il cestino intelligente «avvisa» quando deve essere svuotato, riducendo i passaggi di svuotamento, quindi il traffico e le emissioni.
Il duplice obiettivo
«Questo approccio – commenta l’amministratrice unica di Sirmione Servizi, Valentina Raimondi – ci consente di raccogliere dati reali, misurare i benefici in termini di efficienza e costi e fare scelte consapevoli. L’obiettivo è duplice: ottimizzare il lavoro degli operatori ecologici e mantenere un elevato livello di decoro urbano, anche nei periodi di massima affluenza turistica».
L’opposizione
A sollevare perplessità sulla scelta è il consigliere di «SìAmo Sirmione», Andrea Volpi: «In altri Comuni – replica in un post sui social –, come Brescia o Lonato, ci sono da anni cestini smart per raccolta differenziata, pagati tra l’altro con fondi Pnrr, senza esborsi dalle casse comunali. A Sirmione, invece, siamo ancora fermi al 72% di differenziata, e continuiamo a non introdurre la tariffa puntuale e non adeguare i punti di raccolta in centro storico».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.