In provincia le cassette della posta sono dimezzate, ma resistono
Se ne sono viste di tutti i colori, dall’Ottocento agli anni Settanta del secolo scorso: rosse, gialle, verdi, grigie, blu, monocromatiche e bicolori. E ne hanno anche viste di tutti i colori: intemperie, sobbalzi e scossoni, ma anche fucilate, granate e bombardamenti.
Le cassette postali dipinte di rosso, come le cabine telefoniche, appartengono ad un’epoca in cui il digitale e i social erano di là da venire. Chi ha compiuto gli «anta» si ricorda quando si infilavano cartoline e lettere con tanto di francobollo nella «bocca» d’acciaio della cassetta. Non sono scomparse, ma l’avvento di Internet e la digitalizzazione hanno cambiato le abitudini degli italiani: le e-mail hanno sostituito le lettere, di cartoline se ne spediscono poche, piuttosto si mandano in tempo reale le fotografie scattate con lo smartphone.
La riduzione delle lettere spedite negli ultimi 15 anni è stata del 60%. E così Poste italiane ha avviato una riorganizzazione e razionalizzazione delle cassette rosse, sulla scorta dei criteri della delibera Agcom numero 308/22/Cons che ha interessato anche la nostra provincia.
A Brescia e provincia
Nel Bresciano la riorganizzazione si è conclusa lo scorso mese di marzo e oggi le cassette disponibili sono oltre 630, delle quali 43 si trovano in città, e rappresentano il 50% di quelle preesistenti: sono distribuite su tutto il territorio provinciale e, come previsto dalla delibera Agcom, sono collocate in corrispondenza degli uffici postali, delle stazioni, dei siti di particolare interesse storico e nelle comunità meno popolate, zone rurali e Comuni montani. «La delibera garantisce che le cassette rosse restino almeno in parte e in un numero sufficiente, in modo da assicurare il servizio a chi ancora ne usufruisce», spiega Andrea Beddoni, responsabile del Recapito per Brescia e provincia di Poste Italiane.

Tecnologia
Contemporaneamente, Poste Italiane ha iniziato a installare le cassette postali di nuova generazione, le «Smart letter box», in grado di rilevare l’effettiva presenza degli invii in cassetta in modo da essere vuotate solo quando il cliente inserisce una busta. Nella nostra provincia il modello «Smart» è già presente nei comuni di Agnosine, Alfianello, Berlingo, Calvagese della Riviera, Gardone Riviera, Lodrino, Manerbio, Monticelli Brusati, Muscoline, Ome, Pompiano, Preseglie, Puegnago del Garda, Roè Volciano, Salò, San Felice del Benaco, Serle, Sulzano, Vallio Terme, Verolavecchia e Vobarno. La sostituzione di quelle rimanenti avverrà progressivamente nei prossimi mesi – ne saranno installate anche in città – con una programmazione al momento non ancora definita.
I pacchi
Anche l’arrivo dell’e-commerce ha portato cambiamenti. «Si è aperto il mercato dei pacchi che hanno avuto un incremento importantissimo – aggiunge Beddoni –. La nostra rete si sta trasformando sempre più in una rete di corrieri. Il portalettere resta, ma si è evoluto ed è sempre più smart, dotato di un palmare che consente anche di far pagare direttamente i principali bollettini e Mav, oltre ai contrassegni. Nei primi sei mesi del 2025 il volume dei pacchi a livello nazionale è cresciuto del 14% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, superando i 300 milioni.
A Brescia il centro di distribuzione delle Poste di via Dalmazia, al quale fanno capo la città e sei Comuni limitrofi, gestisce una media di 1.800 pacchi al giorno, che nei periodi di picco come Black Friday e Natale duplicano.
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