Caso Bankitalia: Brescia porta a Roma «le ragioni di un ripensamento»

La delegazione bipartisan si è recata a Palazzo Koch capitanata da Castelletti e Moraschini: l’ultima parola a Panetta
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"Ascoltate le voci del territorio"
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«Oltre ai noti dati economici su manifattura, agricoltura e servizi, abbiamo evidenziato come la presenza della Banca d’Italia a Brescia rappresenti un segnale di vicinanza all’intero mondo imprenditoriale della Lombardia Orientale, nonché una scommessa sulle potenzialità economiche del nostro territorio». Dopo le numerose lettere ricevute da più esponenti del Sistema Brescia contro la chiusura della filiale di corso Martiri della Libertà, nella nostra città, ieri i vertici di Palazzo Koch hanno accolto a Roma una delegazione bipartisan capitanata dalla sindaca del capoluogo Laura Castelletti e dal presidente della provincia Emanuele Moraschini.

Le ragioni del ripensamento

«Abbiamo spiegato ai nostri interlocutori le ragioni per cui riteniamo necessario un ripensamento», riporta una nota diffusa nel tardo pomeriggio e siglata oltre che dai massimi rappresentanti di Palazzo Loggia e Broletto anche dagli onorevoli Cristina Almici, Simona Bordonali e Fabrizio Benzoni.

Negli uffici di via Nazionale, seduti di fronte a loro, c’erano il segretario del Direttorio di Banca d’Italia Gianluca Trequattrini e il responsabile del Servizio organizzazione Vanni Le Donne. «Siamo soddisfatti perché le nostre istanze sono state ascoltate e il dott. Trequattrini si è impegnato a riportarle al Governatore Fabio Panetta», rivelano i bresciani.

La ratio del piano

Anche se la nota non lo specifica, diamo per scontato che nell’incontro di ieri i due funzionari della Banca d’Italia abbiano illustrato ai nostri politici la ratio del fatidico piano di «Sviluppo delle funzioni e di adeguamento degli assetti della rete territoriale», che prevede appunto la chiusura di due «sole» filiali in tutto lo Stivale: quelle di Livorno e di Brescia. «Al Governatore Fabio Panetta spetta l’ultima parola – confermano i nostri –: scegliere se sostenere in presenza il sistema bresciano o lasciare il territorio. Siamo certi che, nel frattempo, la voce del Sistema Brescia continuerà a farsi sentire».

La scadenza

Il Consiglio superiore di Banca d’Italia, presieduto appunto dal Governatore Fabio Panetta, è l’organo che in sostanza deliberà l’avvio del piano di riorganizzazione della rete territoriale secondo lo schema previsto dal Direttorio della stessa Banca centrale. L’attesa riunione del Consiglio superiore di Palazzo Koch era inizialmente previsto entro la fine di ottobre, ma ad oggi non è stata ancora pubblicata la convocazione. Evidentemente, ai piani alti di via Nazionale, dopo le reazioni all’annuncio della chiusura della filiale di Brescia, si è preferito fare un’ulteriore valutazione del progetto, ascoltando anche le ragioni del dissenso formalizzate ieri dalla sindaca Castelletti e dal presidente della Provincia Moraschini, accompagnati nella missione nella Capitale dagli onorevoli Almici, Bordonali e Benzoni.

Non va trascurato anche il fatto che la precedente riforma organizzativa della rete di Bankitalia, ratificata nel 2015, assegnava alla filiale di Brescia un ruolo di rilievo. Un aspetto non indifferente, che la delegazione bresciana avrà sicuramente evidenziato anche ieri al tavolo con Trequattrini e Le Donne, mediando così a una soluzione che consenta ancora a un territorio come il nostro di poter vantare un presidio della Banca centrale all’interno dei suoi confini.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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