Carpenedolo, è polemica sulle spese per elettricità e servizio rifiuti

«Una spiacevole sorpresa»: ecco come il sindaco di Carpenedolo, Luca Franzoni, apostrofa la necessità di saldare due grossi conguagli da oltre mezzo milione di euro. Uno, da 412mila euro, riguarda fatture per il periodo 2020/2023 del gestore dell’energia elettrica Enel-X, subentrato a YouSave dopo il fallimento. Al contempo, il Consorzio Bassa Bresciana Orientale chiede 112mila euro per extra-costi sostenuti rispetto a quanto ipotizzato ad aprile 2024 per il servizio rifiuti.
Prevenzione
«Avrei evitato d’impiegare l’avanzo di Amministrazione per coprire una cifra notevole per l’illuminazione retrodatata», mugugna dunque il primo cittadino, trovando l’appoggio nella variazione in questione dal suo gruppo «Impegno civico».
«Peccato solo – aggiunge il sindaco – non avere strumenti per opporci all’ingente esborso: i contratti stipulati dall’esecutivo precedente non ci lasciano alternative. Certo è possibile rinegoziare gli accordi, ma solo una volta estinti quelli in essere e formulati dei nuovi: in tal senso, temendo lo stesso film si ripeta per la gestione del verde in paese (con ulteriori 150mila euro da sborsare, ndr), mi attivo ad evitare situazioni simili in futuro, cominciando dal discutere condizioni diverse per la tassa rifiuti».
Dibattito
Intanto proprio la Tari da recapitare a breve agli utenti subisce un incremento: a copertura degli importi dovuti a Cbbo e convogliando in sé anche le imposte statali fisse introdotte di recente, si stima un +7,5% per le utenze domestiche e +11% per quelle non domestiche.
E questa notizia istiga un’analisi alla minoranza «Carpenedolo ci siamo»: «Prima di vincere le elezioni, l’attuale sindaco la riteneva tra le più alte d’Italia e ne chiedeva la riduzione, mentre oggi è lui stesso ad aumentarla, incolpando chi l’ha preceduto – afferma la capogruppo Viviana Durosini –. Per di più, i pagamenti sopra esposti non hanno nulla d’improvvisato: era tutto preventivabile dai documenti di partenariato pubblico-privato sottoscritti coi fornitori».

Parole queste che, qualora ce ne fosse bisogno, segnano un netto distacco fra gli schieramenti politici in aula, che si riflette peraltro durante la discussione del Bilancio consuntivo del 2024. Qui Durosini lamenta a Franzoni di aver perso contributi del Pnrr (864mila e 960mila euro) per ampliare l’asilo nido all’Isonzo e costruire una mensa per la scuola materna. Non bastasse, «nonostante due milioni di euro liberi in avanzo e rincari per le estumulazioni, non si vedono i cantieri per le opere pubbliche», polemizzano ancora dai banchi dell’opposizione.
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