Carpenedolo, morto l’illustre storico dell’arte Adriano Peroni

Il lutto per la morte dello storico dell’arte Adriano Peroni ha raggiunto anche Carpenedolo, paese dove lo storico dell’arte medievale era nato 94 anni fa. Spirato lunedì, i funerali sono stati celebrati ieri a Firenze, città dove è stato ordinario di Storia dell’arte medievale dal 1982 al 2004, e docente emerito dal 2006.

Considerato uno dei massimi esperti di storia dell’arte medievale e dello stile romanico, ha studiato con Edoardo Arslan a Pavia ed è entrato presto nell’amministrazione dei Musei Civici di Brescia passando poi a quelli di Pavia, dove dirige i Musei Civici del Castello Visconteo. Qui copre anche la cattedra di storia dell’arte medievale e moderna all’Università, diventando ordinario nel 1977. Anima fin dagli anni Sessanta del Centro italiano di studi sull’Alto Medioevo a Spoleto, è accademico delle arti e del disegno a Firenze dal 1990.

I suoi interessi scientifici sono rivolti dapprima all’architettura manierista di Pellegrino Tibaldi e alla scultura lombarda del Rinascimento, ma a Brescia, al principio degli anni Sessanta, completò studi fondamentali sugli stucchi di San Salvatore. Diverse le pubblicazioni: si ricorda ad esempio la monografia sulla basilica di San Michele di Pavia, oltre che libri sulle cattedrali di Modena, Pisa e Trento. A queste opere bibliografiche si sommano poi innumerevoli scritti che indagano a più riprese scultura e architettura, come i crocifissi monumentali e la geografia artistica di un periodo tanto affascinante.

Con lo sguardo rivolto al tempo che fu, in molti sono dunque cresciuti seguendo i validi insegnamenti del docente, riconoscendone peraltro «il suo ineguagliabile distillato di competenza - citando la nota dell’Università di Firenze -, umiltà scientifica, ironia, discrezione e senso dell’humanitas».